Stop&Go n.211 giugno 2014

Stop&Go n.211 giugno 2014

28 Maggio, 2014

Dopo le prime apparizioni agonistiche nel duathlon e triathlon sprint, è iniziata per gli atleti la stagione degli Olimpici e delle gare MED, i 70.3 non a marchio Ironman; qualcuna è già stata disputata, compreso il Challenge di Rimini con la bella vittoria di Domenico Passuello, e altre sono in programma con un crescendo scoppiettante fino alla fine di luglio, per fermarsi o quasi ad agosto e poi riprendere da settembre a fine stagione.
Le due cose più belle fino a oggi sono state una buona partecipazione alle gare e le tante manifestazioni organizzate per i giovanissimi da inizio anno, il che vuol dire che la strada è buona. Merito delle società e dei loro allenatori e del fatto che si sta lavorando bene per assicurarci un futuro generazionale, che poi sia anche di qualità questo è un altro discorso.
A livello internazionale preoccupa Fabian con qualche dolore di troppo, la sfasatura di Annamaria Mazzetti e l’acerbo ingresso ad alto livello internazionale di Steinwandter, comunque a punti in Coppa del Mondo, e di Barnaby, mentre Uccellari, che rientrava a Bratislavia in Coppa Europa dopo un infortunio, non sembra aver risolto i suoi problemi nel nuoto.
Hofer offre sicurezza e buona continuità ma a lui come a De Ponti e a Secchiero si chiede un salto di qualità se ambiscono a Rio 2016. Le buone note sono il 9° posto ad Auckland e il 5° a Yokohama di Alice Betto, abbastanza ingovernabile come a volte lo sono molti campioni, e la buona forma di Charlotte Bonin e di Andrea De Ponti, che, rispettivamente a Cape Town e a Yokohama si sono fatti valere.
Per i lunghisti, buon inizio di stagione per Fontana e Passuello, con Degasperi sotto tono, mentre a livello femminile non sembrano esserci eredi della Niederfriniger, che il 29 giugno a Klagenfurt metterà fine a una lunga e bella carriera, e della Dogana, che appare un po’ arrugginita ma che potrebbe presto smentirci.
Tra gli Age Group, si incomincia a viaggiare per cercare le slot alle Hawaii, ed è stata una bella vittoria quella di Laura Pederzoli a Mallorca nella sua categoria. Rimane qualche mal di pancia di allenatori e tecnici a cui però, a volte, sarebbe meglio dar retta per il bene del triathlon.

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