L’intertrigine è un’infezione da sfregamento che colpisce chi pedala molto. Nelle pieghe inguinali o ascellari possono proliferare batteri e funghi responsabili dell’irritazione che provoca arrossamenti, pruriti e bruciori.
I punti di contatto tra il nostro corpo e la sella sono costituiti dall’insieme della struttura osteomuscolare glutea, e dalla regione perineo-genitale. Le tuberosità ischiatiche hanno il compito di sorreggere il peso del nostro corpo quando stiamo seduti in sella. Strettamente legati alle precedenti strutture vi sono numerosi vasi arteriosi e venosi, oltre a diverse strutture nervose. Uno dei nervi più importanti presenti in questa zona è il nervo pudendo, che ha una funzione somato-sensitiva e innerva la regione genitale.
Quello degli arrossamenti e le irritazioni da sfregamento sono tra i problemi più frequenti al soprasella, in modo particolare per chi prepara le lunghe distanze. Inoltre, interessano maggiormente coloro che hanno iniziato a pedalare da poco e quindi non hanno sviluppato quello che una volta veniva chiamato “callo”.
Un problema sottovalutato dal triatleta, che provoca fastidi e disagi durante gli allenamenti. Tuttavia, possono interessare anche triatleti più esperti, magari in seguito a un aumento notevole del numero e della durata delle uscite.
Queste problematiche derivano essenzialmente dallo sfregamento della pelle con il fondello del pantaloncino, che può provocare irritazioni, aggravate dall’abbondante sudorazione.
Cos’è l’intertrigine
In campo medico, l’intertrigine delinea una condizione morbosa della pelle, generata dal continuo sfregamento di due superfici corporee contigue. In altre parole, l’intertrigine è una forma comune di dermatosi infiammatoria, che coinvolge soprattutto le pieghe cutanee sottoposte a frizione continua, zone in cui il sudore ristagna e macera lo strato epidermico superficiale, favorendo inevitabilmente le infezioni batteriche.
Intertrigine: consigli per il ciclismo
1- Utilizzare creme specifiche per il soprasella, che svolgono una funzione anti-sfregamento e che spesso contengono anche principi lenitivi e antibatterici.
2- Utilizzare pantaloncini di qualità, che non significa solo con un buon fondello, ma anche con un “taglio” anatomico che garantisce una vestibilità ottimale. È importante scegliere la taglia giusta, perché un pantaloncino troppo largo tenderà inevitabilmente a muoversi e quindi ad accrescere i problemi legati allo sfregamento