L’Otrè Triathlon Team porta al Cala Ponte Triweek il progetto TriChange, emozionante sfida sportiva lanciata a un gruppo di detenuti del carcere di Trani
Un progetto di inclusione sociale, il TriChange, che prevede che un gruppo di detenuti della Casa Circondiariale di Trani arrivi a gareggiare al Cala Ponte Triweek del 19 maggio. L’iniziativa è ideata e portata avanti da Otrè Triathlon Team, affinché da neofiti queste persone siano affiancate con professionalità per riuscire ad affrontare l’ambiziosa sfida. Nel gruppo, dieci uomini e una donna, motivati più che mai anche in virtù della possibilità di offrire visibilità al progetto per raccogliere fondi necessari alla realizzazione di una palestra attrezzata nella struttura detentiva che li ospita. A fornire i programmi di allenamento sarà ToDoTri – Triathlon App, ma il coordinameto del lavoro (con sessioni direttamente in carcere) sarà a cura dei tecnici della Federazione Italiana Triathlon che, supportando l’iniziativa della Commissione Age Group, porta avanti l’obiettivo di valorizzare ogni stagione anche un’iniziativa sociale che coinvolga il mondo della triplice e che ne metta in luce il potenziale utile alla crescita individuale (l’anno scorso si trattava del progetto The Freedom Way). Collabora il Team All Tri Sport di Barletta. La frazione bike sarà allenata utilizzando un super tecnologico rullo bici per allenamento indoor Magnetic Days.
Riccardo Giubilei, presidente della Commissione Age Group: “Sono davvero soddisfatto di aver contribuito a fare del triathlon, ancora una volta, un elemento di inclusione, crescita e riscatto, nel più puro spirito dello sport e della condivisione”.
Giuseppe Altomare, Direttore della Casa Circondariale di Trani: “L’idea, elaborata di concerto con l’Associazione dilettantistica sportiva O3, risponde a una duplice esigenza. Da un lato, essa prevede la realizzazione di un’area, appositamente attrezzata, per le attività sportive delle persone detenute; dall’altro, a seguito di allenamenti guidati da tecnici specializzati, ci sarà la possibilità per alcuni detenuti di misurarsi con l’esterno, partecipando alla gara di triathlon di Polignano a Mare. L’aver commesso dei reati, o l’essere accusati di averne commessi, non può comportare l’annullamento fisico e quasi inevitabilmente psichico: ogni attività sportiva quindi, specie se adeguatamente sopportata e guidata, non può che essere benvenuta in un istituto penitenziario”.