Conosciamo meglio Enrico, Michele, Simone, Roberto e Claudio del Fumane Triathlon, cinque amici e una sfida: competere all’Im di Nizza del prossimo 28 giugno.
Qual è il vostro atleta di riferimento?
Michele: Sono affascinato dalle avventure di Nico Valsesia, atleta umile, poliedrico, sempre alla ricerca di nuove sfide!
Enrico: Scontati Alex Zanardi e Giulio Molinari, per essere originale dico Gregory Barnaby, triatleta gentiluomo.
Perchè triatleta gentiluomo?
All’edizione 2013 del triathlon di Bardolino è arrivato “solo” 3°: in prossimità del traguardo, mentre era 2°, si è volutamente fatto superare da un atleta australiano che aveva sbagliato percorso ma che senza quell’errore non avrebbe mai superato. Un gesto davvero eccezionale!
A che punto siete con la preparazione?
E: Simone, Roberto e Claudio hanno corso una maratona autunnale. Io ho preferito il puro allenamento, lontano dalle gare, attento alla tecnica e alla costruzione aerobica.
M: L’autunno è trascorso costruendo una base aerobica “importante”, senza trascurare alcuni fondamenti di tecnica. Da febbraio i volumi di lavoro sono cresciuti e abbiamo iniziato lavori combinati come bici-corsa. Fondamentale l’appoggio di Top Training Centre, i cui istruttori, grazie a professionalità e pazienza, mi costruiscono allenamenti in base agli impegni professionali.
Avete previsto gare di avvicinamento?
E: In attesa della partenza vera e propria della stagione FiTri, abbiamo iniziato con alcune maratonine classiche del nostro territorio, che ci hanno fornito preziosi consigli su dove correggere gli allenamenti. Esordiremo in maggio al triathlon sprint di Asola, che è anche stata la gara del mio esordio assoluto 4 anni fa come amatore, poi l’incantevole e mite Caldaro e l’edizione stellare del Challenge Rimini 70.3, che sarà anche Campionato europeo mentre per noi un test molto importante per misurare il livello di preparazione! Sotto data parteciperemo, con prudenza, al Triathlon di Bardolino, uno dei percorsi più belli d’Italia.
Che importanza ha la famiglia in un progetto ambizioso come l’Im?
M: È fondamentale, è il primo alleato! Prima di far parte di questa avventura mi sono confrontato con mia moglie, che è anche la mia prima tifosa. Ho un lavoro di Rosanna Cetta; foto: Gianluca Cacciatori impegnativo, ma al mattino presto, in pausa pranzo o, soprattutto, la sera riesco a trovare il tempo necessario per allenarmi. Mia moglie è la manager di casa, e in tutto questo riesco ogni giorno a trascorrere anche del tempo coi miei due splendidi figli Delia e Pietro.
E: Per me è stato decisamente più facile! Anche Marta, la mia compagna, è triatleta, e ci alleniamo spesso insieme. Terminata la stagione sportiva 2015 valuteremo insieme altri progetti ancora più ambiziosi.
Sogni nel cassetto?
E: Questa avventura è come un sogno che si realizza, un dream in progress! Quando le luci dei riflettori si spegneranno ci sarà il tempo per definire nuovi traguardi.
Una dedica speciale?
M: Uno dei nostri obiettivi è promuovere una Onlus locale, La Casa del Sole di Mantova, che si occupa di disabilità infantile e attenua il disagio delle loro famiglie, e stiamo realizzando abbigliamento sportivo ad hoc per promuoverla. Ringraziamo RPM che ci ha disegnato i body.
(Tratto da Triathlete n. 216 – Marzo 2015)