Quale migliore sensazione? Quale più grande orgoglio?
Quando ho letto l’articolo “Stessa strada, stessa emozione” del numero scorso, ho rivissuto le emozioni intense provate durante il Triathlon sprint di Borgio Verezzi (Sv), una competizione impegnativa per i suoi percorsi “nervosi”: ho gareggiato in staffetta con mio figlio, per la prima volta!
Siamo entrambi appassionati di sport da sempre e volevamo fortemente fare una cosa insieme. Avevamo già gareggiato nella corsa, ma ovviamente ognuno per sé, quindi da avversari, mentre così è stato bellissimo. Francesco (classe 1995) ha eseguito la frazione nuoto e, quando è arrivato, io (classe 1965) gli ho dato il cambio per la frazione bici; infine, al mio arrivo, mi aspettava per scambiarci ancora una volta il pettorale e ripartire per la sua velocissima frazione di corsa. Sulla finish line, mi sono sgolata di gioia per incitarlo e la sua prestazione è stata ottima, nonostante i saliscendi del percorso. È stata un’emozione unica che suggella il nostro legame: chissà se potremo ripetere l’esperienza! Sicuramente dovremo cercare una terza persona nella frazione nuoto, nella quale siamo deboli entrambi, ma che peccato sarebbe rovinare questo duetto familiare!
Qualche notizia in più
Io insegno inglese in una scuola superiore di Chiavari (Ge) e corro con la società Atletica Entella Running da qualche anno, dopo aver fatto ogni genere di sport per tutta la vita. Dall’anno scorso ho voluto provare il triathlon perché la sola corsa non era più abbastanza stimolante; è difficile trovare il tempo per gli allenamenti, ma con un po’ di impegno si riesce! Francesco proviene dalla pallacanestro, dall’atletica e dal calcio, frequenta il 2° anno di Scienze Motorie a Savona ed è bravo praticamente in tutte le attività sportive in cui si cimenta. È appassionato di sport e alimentazione, chissà che non riesca a farne un lavoro in futuro. Ha sempre fatto sport fin da piccolo e, quando possibile, lo abbiamo fatto anche insieme (bici, nuoto, quello che capitava).
L’idea di gareggiare insieme
L’idea di una gara insieme è nata un po’ per caso. È stato facile sentirci squadra, veniamo da una famiglia unita che cerca di aiutarsi in ogni situazione, perciò anche questo progetto lo abbiamo affrontato insieme con entusiasmo