Se vi è una regola per sopravvivere alle sfide continue che la vita pone davanti ogni giorno è sicuramente quella di celebrare i successi.
Così facendo si dà il giusto riconoscimento all’impegno e ai sacrifici che sono stati necessari per ottenere un obiettivo che si è raggiunto. Questo è qualcosa che va fatto sempre, anche quando continuano a susseguirsi, e non dare mai per scontato ciò che non lo è. Per questo tali pagine celebrano un’altra grande pagina del Paratriathlon italiano: un successo individuale e, al tempo stesso, collettivo ma, soprattutto, una grande giornata di sport.
La più partecipata
A Rimini, lo scorso 23 maggio, si è disputata la 3ª edizione dei Campionati italiani di paratriathlon, la prima mai disputata sulla distanza sprint, la stessa che vedrà gli atleti impegnati anche a Rio 2016. La gara ha fatto segnare una partecipazione record di 30 atleti presenti, tutti finisher al traguardo del parco Fellini, a eccezione di due ritiratisi in partenza a causa di problemi tecnico-organizzativi.
Di fatto è stata la gara di Paratriathlon più partecipata di sempre, in Italia, dopo la tappa di Coppa del mondo dello scorso anno a Iseo. Nonostante la distanza raddoppiata potesse rappresentare oggettivamente un ostacolo per gli atleti meno allenati, ciò ha permesso ugualmente di eguagliare il numero di partecipanti al Campionato nazionale del Regno Unito, la nazione leader del movimento mondiale, tenutisi la settimana precedente.
Alti livelli
L’aumento della partecipazione ha portato, di pari passo, un aumento qualitativo delle prestazioni degli atleti, che hanno messo in scena gare tiratissime e distacchi giocati al fotofinish che hanno entusiasmato e divertito il numeroso pubblico presente. Tante le storie che hanno condiviso lo stesso palcoscenico: vi erano i campioni che stanno lottando per una slot per Rio e vi era chi, dopo aver fatto la storia del Paratriathlon, ha ancora voglia di gareggiare e mettersi alla prova. Vi era chi gareggiava per la primissima volta e ha dovuto combattere l’ansia del dover affrontare qualcosa di sconosciuto, come dover infilare le scarpe da corsa al volo in T2, e chi invece il Paratriathlon lo conosce e ha una voglia matta di emergere a livello nazionale e, perché no, a livello internazionale.
Supporto
Vi era chi ha una passione smisurata per lo sport al punto da non esitare nel mettersi a disposizione di altri per permettergli di vivere al meglio la loro esperienza agonistica. Queste persone sono triatleti che, dopo aver gareggiato, hanno indossato nuovamente la muta e sono tornati nel mare primaverile di Rimini per quasi un’ora a supporto dei paratriatleti negli spostamenti all’ingresso e all’uscita dall’acqua, permettendogli così di continuare a gareggiare. Con l’esclusiva voglia di dare il proprio contributo e di essere comunque parte essenziale dell’evento, questi volontari, definiti tecnicamente water exit handler, hanno ottenuto il loro successo peronale: hanno portato a casa un bel ricordo di un giorno importante. È a loro che, soprattutto, è dedicata la celebrazione di quella che è stata per il Paratriathlon italiano un’altra bella pagina di storia, destinata a essere ricordata. Grazie ragazzi!