Realizzare un sogno e andare oltre i propri limiti. Superarsi accettando una sfida personale. Nella serata di ieri sono stati assegnati per il sesto anno i Garmin Beat Yesterday Awards 2021, i riconoscimenti che la sede italiana dell’azienda americana conferisce a progetti sportivi che hanno saputo distinguersi nel corso dei 12 mesi.
«Senza ombra di dubbio il 2021 è stato un anno molto impegnativo. Dopo mesi in cui il mondo ha dovuto fermarsi, è poi ripartito con ancora più energia e tanta voglia di lasciarsi alle spalle le difficoltà. Ed è stato così anche per i protagonisti dei nostri Garmin Beat Yesterday Awards 2021 – ha dichiarato Stefano Viganò, amministratore delegato di Garmin Italia – Cinque mondi, cinque storie, cinque personalità e cinque obiettivi, con le relative paure e complessità. Tutte accomunate da una sola cosa: la passione e la voglia di farcela».
I cinque progetti vincitori dei Garmin Beat Yesterday Awards 2021
Tra oltre 700 candidature ricevute in soli tre mesi, cinque storie in particolare sono riuscite ad emozionare, riassumono alcune delle anime di Garmin: trail running, ciclismo, motociclismo, outdoor e nautica.
Marco Martinez: in barca lungo il fiume Arno verso la Turchia
Per il mondo “marine” Garmin premia l’impresa di Marco Martinez, che questa estate ha mollato gli ormeggi dal fiume Arno e si è diretto a sud, proseguendo poi verso oriente e raggiungendo la Turchia. Un viaggio straordinario, che lo ha portato a capire quanto i confini geografici, così come li immaginiamo noi, siano dei limiti nel creare una solida comunità internazionale di marinai, che condivide linguaggi, passioni e tradizioni. «Lla cosa che mi ha dato più soddisfazione è stata vedere la felicità spensierata negli occhi del mio equipaggio, inesperto ma appassionato. Una felicità che solo il mare, quello vero, può regalare». A premiarlo Michele Cannoni del Team Luna Rossa.
Enrica Gouthier: un sogno lungo i 170km dell’Ultra Trail du Mont Blanc
Enrica ha completato l’UTMB (Ultra Trail du Mont Blanc) 170 km per 10000 metri di dislivello positivo, dopo essersi preparata per cinque lunghi anni. La corsa è stata la fuga dai brutti pensieri e da periodi difficili, oltre che un modo per trovare un riscatto. E questa impresa è stata la sua rivincita. «Ho sognato questa gara per cinque anni. Mi sono preparata e pensavo di esserlo, ma non ero pronta a tutto quello che ho vissuto alla UTMB. Non ero pronta alla gente, all’entusiasmo, alla follia, alla crisi… non ero pronta a nulla. Eppure, pare che io ce l’abbia fatta… e che l’abbia finita!». A premiarla l’alpinista valdostano Hervé Barmasse.
Wolfango Poggi: sui pedali per raccogliere fondi per la fondazione Novak Djokovic
Da Firenze a Belgrado in otto giorni in sella alla propria bicicletta: è questa l’impresa ciclistica di Wolfango Poggi, attraverso la quale è riuscito a raccogliere una somma di oltre 10.000 euro, devoluta alla fondazione Novak Djokovic per l’ampliamento di un asilo in un villaggio della Serbia. «Sapere che stavo facendo qualcosa per realizzare il sogno di tanti bambini mi ha motivato, e mi ha dato lo stimolo e le energie necessarie per superare i momenti di difficoltà. Il loro sorriso e gli abbracci che mi hanno regalato all’arrivo sono stati la ricompensa più grande che potessi ricevere». A premiarlo Norma Gimondi e Alessandro Ballan, Campione del Mondo in linea nel 2008 a Varese.
Domitilla Quadrelli: neomamma allo Swank Rally di Sardegna
Conclusa la carriera da modella, Domitilla scopre il mondo “impolverato” delle due ruote. Una passione che cresce giorno dopo giorno, mentre allo stesso tempo è anche la sua pancia a crescere. Domitilla è infatti al sesto mese di gravidanza quando decide di iscriversi a una delle gare più dure ed emozionanti del motociclismo off-road: lo Swank Rally di Sardegna. Al via, in sella alla sua moto, mancano soli due mesi dal parto. Con lei per tutta la durata dell’evento il suo compagno e il suo primogenito, sempre insieme a supportare Domitilla in questa grande avventura. «Per me Beat Yesterday significa superare i propri limiti, condividere la propria passione e coinvolgere gli altri in modo positivo. Per questo motivo ho organizzato un bootcamp di motociclismo dedicato solo alle donne: vorrei abbattere i limiti che spesso noi donne ci auto-imponiamo, aiutarle a scoprire nuove passioni e spronarle a realizzare i propri sogni». A premiarla il motociclista italiano Alessandro Botturi.
Roberto Carnevali e Manu: sulle montagne per incontrarsi
Camminare in montagna non è semplice hobby per Roberto Carnevali. Da 21 anni Roberto sta affrontando la più grande sfida della sua vita: costruire un rapporto di comunicazione e di comprensione reciproca con suo figlio Manu, affetto da un disturbo dello spettro autistico. Le loro escursioni, nate con l’intenzione di provare a condividere un’attività molto amata da Roberto, hanno saputo un po’ alla volta unire padre e figlio, creando tra di loro una relazione più stretta, aperta al dialogo e allo scambio di emozioni. «Dopo tanti anni, sono davvero molte le vette che abbiamo salito insieme. Questa sperimentazione che svolgiamo insieme attraverso l’attività fisica ha fortificato la nostra relazione, ha costruito un ponte, ci ha offerto un nuovo modo per generare empatia tra di noi. E vorremmo farla conoscere alle persone che, come noi, hanno a che fare con persone affette da autismo». A premiarli il conduttore Matteo Viviani.