Elezioni FITRI 2024, candidati e programmi

Elezioni FITRI 2024, candidati e programmi

26 Agosto, 2024

Dopo le dimissioni di 6 consiglieri federali dello scorso 7 giugno 2024 e la conseguente decadenza del Consiglio, si avvicina la data dell’assemblea nazionale straordinaria e ordinaria elettiva per il rinnovo delle cariche. L’election day è fissato per sabato 31 agosto presso l’Hilton Rome Airport di Fiumicino (RM).

I candidati alla carica di presidente FITRI

I candidati alla carica di presidente della Federazione Italiana Triathlon, in ordine alfabetico, sono:

  • ANGELI Aldo
  • BUONOCORE Raffaele
  • GIUBILEI Riccardo
  • MORAGLIA Daniele

Ad ognuno di loro abbiamo chiesto di darci una panoramica del loro programma facendo il focus su quattro macro temi:

  • motivazione della candidatura;
  • sviluppo dell’area tecnica;
  • lavoro sugli Age Group;
  • sviluppo della Federazione.

Ad eccezione dell’attuale presidente Giubilei che ci ha comunicato di aver inviato personalmente il proprio programma di lavoro a tutte le società, riportiamo di seguito il pensiero degli altri tre candidati.

Elezioni FITRI 2024, i programmi

Elezioni FITRI 2024 Aldo Angeli
Aldo Angeli

Motivazione della candidatura. Portare il triathlon italiano a grandi livelli attraverso la formazione di nuovi talenti in grado di centrare obiettivi importanti, a cominciare da un podio nei prossimi Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. Da quando il triathlon è diventato disciplina olimpica nel 2000, l’Italia non è mai riuscita a vincere una medaglia alle Olimpiadi. La Federazione ha bisogno di persone capaci e con grande esperienza per fare un balzo di qualità . Il mio team di collaboratori e tecnici è pronto e motivato. E niente sarà lasciato al caso. Il triathlon italiano può davvero dimostrare il proprio valore. ma il tempo è poco e non possiamo perderlo. Sono nato in California, a San Francisco, ma vivo a Viareggio da tantissimi anni dove ho sempre organizzato diverse gare. Inoltre, ho la fortuna di conoscere grandi campioni che hanno la storia di questo sport. La mia candidatura viene supportata da alcuni collaboratori come: Dimitri Ricci, ex campione italiano di nuoto e della Nazionale azzurra, tecnico federale FITRI, responsabile del settore nuoto alle Olimpiadi di Sydney e Atene, ed ex responsabile tecnico della Nazionale Under 23, Silvia Gemignani ex campionessa di triathlon con due partecipazioni alle Olimpiadi, per gran parte dell’anno negli USA dove svolge il suo lavoro e dove per tanto tempo si è allenata; Vincenzo Lardelli, pioniere della triplice ed ex consigliere FITRI, anche lui vive per gran parte dell’anno negli States dove si occupa di allenamento e fitness, Fabrizio Ferraresi, ex campione di triathlon e tecnico federale Nazionale Under 23 dal 2000 al 2004 e Giuseppe Genovali, preparatore della Nazionale Italiana di lotta libera, ex triatleta e presidente della Seal Accademy Italiana, è stato preparatore a Los Angeles dei Seals statunitensi. Questo dream team vanta una esperienza che può davvero centrare l’obiettivo che abbiamo insieme a tutto il movimento italiano del triathlon: arrivare ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 per conquistare un podio. In questi anni la FITRI ha portato un gran numero di iscritti ma soprattutto ha dato valore al movimento giovanile. Ora il triathlon italiano ha solo bisogno di figure nuove che sappiano capire e condividere tutti i principi che questo sport ci insegna.

Sviluppo dell’area tecnica. Va migliorata con veri e propri “supervisor” di settore che dovranno avere il compito di valutare il lavoro svolto a livello federale. L’obiettivo è avere un’area tecnica composta da soli professionisti. La struttura tecnica deve fare affidamento su figure professionali di eccellenza in ogni settore. Serve un coordinamento unico per indirizzare le risorse economiche in modo accurato e mirato ad ottenere risultati importanti. Vanno identificati centri di riferimento logistici che garantiscano una preparazione adeguata. Inoltre, serve il supporto totale agli atleti élite da parte della Federazione.

Lavoro sugli Age Group. Creare un calendario gare che possa soddisfare tutte le esigenze dei partecipanti, colonna portante dell’intero movimento. Le gare, inclusi gli standard organizzativi, devono essere migliorate per essere più fruibili. Anche gli Age Group hanno bisogno di avere il loro vero spazio nella Federazione. Per questo, vogliamo creare “supervisor Age Group” autorizzati dalla FITRI, figure che possano redigere delle relazioni sulla qualità delle gare con tutti i vantaggi in termini di prestigio, sicurezza e promozione delle stesse.

Sviluppo della Federazione. Creare una rete di collegamento per le attività giovanili che partano dalla scuola e dalle varie società sportive. La diffusione e la promozione del triathlon attraverso la Federazione comincia da un’organizzazione delle attività giovanili che possa soddisfare tutti i bisogni delle varie società dislocate sul territorio. Vogliamo quindi potenziare e incrementare i rapporti con il CONI per far inserire il triathlon nell’attività scolastica. Desideriamo incentivare l’organizzazione di gare promozionali giovanili all’interno di eventi di varia natura e crediamo nell’autonomia dei comitati regionali. La Federazione ha enormi possibilità di sviluppo a livello giovanile. Oggi più che mai, il triathlon riesce ad attirare migliaia di nuovi giovani praticanti in tutta Italia. La Federazione ha il compito delicatissimo nel mantenere vivo l’entusiasmo di tutti questi giovani. Considerando poi che anche il triathlon è uno sport relativamente giovane, la sua spettacolarità visiva sul campo gara e televisiva (ammirata nelle recenti Olimpiadi) ha ancora enormi potenzialità di crescita. La Federazione può e deve arrivare a Los Angeles 2028 non più con modeste aspirazioni ma con vere e proprie speranze di podio.

Elezioni FITRI 2024 Raffele Buonocore
Raffaele Buonocore

Motivazione della candidatura. Ho sentito il bisogno di candidarmi perchè ho constatato che molte delle cose desiderate e auspicate da noi atleti non erano ancora state realizzate. Sono diverse le ragioni che mi hanno spinto a fare questo passo. Ho 52 anni e pratico triathlon da 24 con esperienze in campo nazionale ed internazionale dove ho vinto diversi titoli nella categoria Age Group. Credo di conoscere le esigenze degli atleti proprio perché le vivo in prima persona. Sono laureato in Scienze Motorie con una specializzazione in programmazione dell’allenamento. Per lavoro mi occupo da molti anni di progettare software che aiutino allenatori, atleti e manager sportivi a migliorare il proprio lavoro. Sono un idealista orgoglioso della mia etica sportiva che metto sempre al primo posto e ho una visione chiara di cosa dovrebbe essere fatto, soprattutto in termini di riforme; molte delle quali ancora incompiute.

Sviluppo dell’area tecnica. Dai giovani agli Age Group. In questo percorso si gioca molto del risultato finale. Nessuno ha la bacchetta magica ma abbiamo dei punti fermi su cui vogliamo lavorare: dall’attivazione di nuovi sistemi di reclutamento capaci di attirare i giovani verso il triathlon agli incentivi economici per gli atleti élite. Vorremmo anche istituire dei premi in denaro per i migliori atleti di ogni disciplina e creare un team responsabile delle convocazioni e un sistema di qualifica che incentivi gli atleti a gareggiare a livello internazionale. Inoltre, ci impegneremo per raddoppiare la partecipazione alle gare internazionali degli Age Group, incentivare quella femminile con iniziative dedicate, creare uno staff multidisciplinare per tutte le specialità, incluse quelle meno partecipate. E non faremo nemmeno mancare il supporto esterno di tecnici che possano dare un prezioso supporto in ognuna delle tre discipline.

Lavoro sugli Age Group. Da tempo avevo chiesto all’attuale dirigenza di attivare sistemi e mezzi che permettessero agli Age Group (più dell’80% del totale dei tesserati) di poter essere soddisfatti del movimento per numero di gare, costi di partecipazione e premi (anche in denaro per i migliori), ma soprattutto di poter competere allo stesso livello di squadre come quella inglese e americana. Ma non ho mai avuto risposte. Siamo in pochi e disorganizzati, abbandonati alla nostra buona volontà di partecipare. Eppure, raccogliamo medaglie. Non c’è nessuno stimolo da parte della Federazione che non tutela affatto gli Age Group, inclusi coloro che hanno ottenuto dei podi. A nostro parere si tratta di assoluta cecità, specie al cospetto di altre nazioni che invece mettono gli Age Group al centro dei loro programmi facendoli ben figurare anche in ambito internazionale. Sosterrò in maniera decisa e concreta la sezione Age Group perché voglio portarla a livelli finora mai raggiunti.

Sviluppo della Federazione. C’è bisogno di nuove regole elettive che permettano a tutti di esprimere il proprio voto. Ecco perché vorremmo introdurre il voto elettronico a supporto della modalità già esistente. Crediamo nel limite al numero di mandati per permettere un costante rinnovo e vogliamo dare più voce ai consiglieri, dando loro la giusta retribuzione per il loro supporto. Siamo per i bonus economici per i presidenti che operano bene (valutati da un software tarato su determinati parametri), per i premi in denaro alle migliori società che si sono distinte in campo nazionale, per le iscrizioni gratuite per gli atleti che hanno vinto medaglie a livello internazionale, per un software condiviso di programmi e iniziative con i vari presidenti, e per il miglioramento del software attuale dove ogni atleta potrà inserire la propria storia con tutti i dati e quello che ritiene utile. Infine, vogliamo istituire l’antidoping obbligatorio per i primi classificati in determinate gare.

Elezioni FITRI 2024 Daniele Moraglia
Daniele Moraglia

Motivazione della candidatura. Sono nel triathlon dal 2000. Prima come atleta, poi come istruttore, giudice, presidente di comitato regionale e consigliere federale (il più giovane della storia del CONI). Attualmente sono dirigente e organizzatore di gare. Mai come in quest’ultimo quadriennio il movimento è caduto così in basso: meno tesserati, meno giovani praticanti, meno gare, risultati agonistici inesistenti e una profonda crisi di gran parte delle società oramai assuefatte dall’assistenzialismo federale. Non mi ritengo sfacciato se affermo di avere una profonda conoscenza del nostro sport oltre che alle competenze e le capacità per risollevare questa situazione negativa, lavorando insieme a una squadra di candidati di alto profilo che si sono stretti intorno a me in questo anno e mezzo di campagna elettorale. Nel gennaio 2023, infatti, manifestai la mia intenzione a candidarmi denunciando l’incapacità dell’attuale dirigenza. Il tempo mi ha dato ragione. Le dimissioni dii 6 consiglieri sono la riprova del fatto che chi è rimasto a governare (e si ripropone di farlo) lo abbia fatto per tornaconto personale e non per il bene del triathlon.

Sviluppo dell’area tecnica. Per incompetenza, arriviamo sempre in ritardo sull’applicare il modello vincente. A oggi, a libro paga della Federazione, abbiamo oltre 50 figure tecniche con compensi che variano da € 750 fino a quasi € 80.000. In questo quadriennio, nonostante fosse uno tra gli obiettivi prefissati, non si è riuscito a professionalizzare la figura del tecnico: il 95% lo fa come secondo lavoro. Immagino (e immaginiamo9 un’area tecnica snella con figure dedicate al 100% all’attività federale, con mansioni e responsabilità precise. Queste figure dovranno dialogare con le strutture territoriali che dovranno diventare una risorsa importante per la scoperta, lo sviluppo, la crescita e il mantenimento dell’alto livello. L’atleta deve essere messo nelle condizioni di performare al meglio, e per farlo deve essere supportato nel proprio ambiente con una programmazione condivisa degli appuntamenti agonistici e degli obiettivi. Non è un caso che, attualmente, Crociani, Azzano e De Nigro abbiano deciso di entrare in gruppi di lavoro esteri, mentre Sara Crociani, Alice Alessandri e Martina McDowell lo facciano dalla prossima stagione.

Lavoro sugli Age Group. L’atleta Age Group è una risorsa per la Federazione e merita un’attenzione dedicata, differente da quella riservata agli atleti élite e ai giovani. Ecco perché è fondamentale comprenderne le esigenze per fornire adeguati supporti e servizi, nel pieno rispetto della propria identità. La Federazione, ad esempio, non deve lucrare su questa figura proponendo pacchetti di partecipazione alle gare internazionali che costano il doppio rispetto a una trasferta singola a condizioni più vantaggiose. Abbiamo bisogno di riavvicinare gli scontenti, di coccolare i fedelissimi e attrarre nuovi triatleti, in tutte le categorie. Una barriera di ingresso è sicuramente il costo dell’attività e dell’attrezzatura. Possiamo intervenire proponendo gare promozionali dove non sia obbligatorio il body, per esempio, oppure dove si possa partecipare con qualsiasi tipo di bici, anche una Graziella. Abbiamo una multi disciplina promozionale di primo livello: l’aquathlon. Proporlo nel periodo estivo, nelle principali località balneari italiane e con il supporto di una radio nazionale sono sicuro che aiuterebbe molto il reclutamento.

Sviluppo della Federazione. I fini istituzionali della FITRI sono semplici, ed elencati nell’art. 2 dello Statuto. Non c’è scritto che la Federazione debba organizzare eventi che sottraggono risorse umane ed economiche. Riteniamo non debba esserci più di un evento internazionale all’anno direttamente organizzato, evento che sia la vetrina del nostro movimento. Lo sviluppo deve passare attraverso quattro punti snodi fondamentali: la promozione (realizzando gare per tutti e di facile gestione, sia per chi le organizza che per chi vi partecipa), l’aumento delle scuole triathlon e dei tesserati U19 (la nostra proposta sono progetti di incentivazione all’apertura di nuovi settori giovanili e lo sviluppo di quelli esistenti), il futuro del triathlon non solo a livello agonistico ma anche dirigenziale, tecnico e organizzativo, il sostegno all’attività élite (è arrivato il momento di mettere l’atleta al centro, sostenendolo e facendolo crescere in un ambiente sereno) e il movimento, che deve tornare ad essere protagonista. Perché non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno escludendolo solo perché contro.

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