Si è corsa ieri la prima edizione del Challenge Bahrain (1,9-90-21,1), edizione inaugurale della gara su Half-Distance più ricca del mondo (100.000$ il premio ai vincitori) che vedeva schierati al via i grandi nomi del triathlon internazionale tra cui i nostri Massimo Cigana e Alberto Casadei
Dylan McNeice ha dominato la prima frazione, first out of water in 21’12”, seguito da Pete Jacobs e Michael Raelert.
Casadei finisce la prima frazione 12° assoluto in 22’21”, mentre Cigana è solo 54° assoluto e 33° tra i PRO, con 4′ di ritardo.
Il favorito Sebastian Kienle entra in T1 con 2′ di ritardo sul primo, mentre altri 2 favoriti, Bracht e Bockel escono dall’acqua ben lontani dai primi.
La frazione bici vede Jacobs alla testa della gara a dettare il ritmo, ma la sua leadership dura poco, Raelert si porta al comando e detta legge fino al 30°km, quando viene raggiunto a breve distanza dal gruppo di inseguitori guidato da Dreitz e formato da Reed e Kienle.
Una foratura costringe Kienle al ritiro, e al 50°km di nuovo cambio al vertice: Dreitz passa al comando seguito da Raelert e Jacobs, registra il miglior bike split della gara (1:57:21) con una media oraria impressionante (46,1 km/h) ed entra in T2 per primo, seguito a 2′ da Raelert e Reed.
Nel frattempo, dalle retrovie emerge con una frazione bici strepitosa Massimo Cigana, che recupera posizioni su posizioni e parte per la frazione corsa in 14^ posizione.
Casadei completa la frazione bici ma decide di non partire per la frazione a piedi.
Drietz appare già affaticato all’inizio della frazione podistica, al contrario di Raelert che affronta la mezza maratona ad un passo molto veloce e nello stesso tempo rilassato; e a metà della corsa avviene il sorpasso, Raelert si porta al comando e vince in 3:36:04, con il miglior run split (1:10:19).
Dreitz argento in 3:38:24 e Reed bronzo in 3:39:24.
Grande prestazione ancora una volta di Massimo Cigana, che con il tempo di 1:13:00 nella mezza chiude la gara 8° in 3:45:40.
Peccato per il ritiro di Alberto Casadei, che motiva così la sua decisione:
“In una giornata non comunque per me esaltante il riacutizzarsi di un vecchio dolore alla schiena negli ultimi 20/25 km di bici mi ha impedito di continuare a pedalare in posizione aerodinamica costringendomi ad alzare bandiera bianca. Arrivato in zona cambio, dopo qualche minuto di stretching, ho capito che partire a piedi sarebbe solo stato un rischio inutile di peggiorare le cose”.
Gara movimentata anche sul fronte femminile, con Swallow, Luxford e Frederiksen prime ad arrivare in T1 ma seguite a breve distanza dalle pericolose Joyce, Naeth e Stimpson.
All’inizio della frazione podistica, 4 atlete insieme al comando: Frederiksen, Luxford, Joyce e Swallow, con Frederiksen e Swallow spalla a spalla fino alla zampata finale della Frederiksen che dal 18° km aumenta il suo vantaggio e sul circuito di Formula 1 conquista il titolo in 3:55:50.
Argento alla Joyce (3:58:15), bronzo alla Swallow (3:58:39).
Helle Frederiksen è stata senza dubbio la migliore su tutte e tre le frazioni, e a fine gara dichiara: “Sono senza parole perchè come molti sanno non ho avuto il risultato che avrei voluto ai campionati del mondo, così ho voluto fare del Challenge Bahrain il mio campionato del mondo.”
Una prima edizione spettacolare, in cui non sono però mancati i problemi logistici per la chiusura al traffico, con voli persi o fatti partire in ritardo, file di persone che tentavano di raggiungere l’aeroporto a piedi e addirittura cerimonie funebri posticipate per l’impossibilità di raggiungere la destinazione.