Siamo sul finale di stagione: ormai andiamo a controllare dettagli, che sembrano poco importanti ma che fanno la differenza
Simone Diamantini (pag. 62) ci parla degli strumenti per la rilevazione della prestazione: dai potenziometri collegati in vario modo alla rivoluzione della pedalata ai Gps, ai cardiofrequenzimetri; preziosi i suoi consigli per valorizzare questi validi alleati. A pag. 66 ecco Giorgio Rondelli e le sue doppie sedute di qualità: possono essere svolte nell’ambito di uno stesso allenamento, suddividendolo in due parti ma eseguite in due distinte sedute. Sempre comunque nella stessa giornata. Con Luca Gozzi (pag. 68) capiamo l’importanza dell’assetto del corpo in acqua; non solo macinare chilometri con un occhio al crono, ma tecnica e sensibilità. Andrea Gabba, a pag. 70, pone in luce come stia crescendo il fascino per l’off road, e dunque il cross triathlon, mentre con Alberto Schivardi (pag. 74) vediamo come tornare alla solita routine nel dopo-vacanze. A pag. 76 troviamo l’articolo di Giacomo Giovenali sulle zone di allenamento, fondamentali per la corretta programmazione di un allenamento in quanto vanno ad allenare le qualità fisiologiche richieste dalla distanza e dalla disciplina sportiva scelta. Diego Novella (pag. 78) e lo swimrun, con tanto di tabelle per chi inizia. Andrea Gabba, a pag. 80, propone un metodo di allenamento da condividere con il team, vista la consuetudine, nel finale di stagione, di mettere in calendario molte gare a squadre. E, proprio a proposito di squadre, a pag. 14 trovate quella di questo mese, che è 3.30 Triathlon Team Sassuolo. Scriveteci anche voi della vostra e sarà pubblicata. Tante le info e le curiosità, come quella sull’antitetanica nello sportivo, di Valentina Romanello a pag. 18, o il grip nella Mtb (Tommaso d’Annunzio, pag. 35), il cloro in piscina (pag. 45) e la corsa in discesa (pag. 47). Luca Speciani (pag. 52) esorta gli atleti (e non solo) a leggere il bugiardino dei farmaci che, avvisando dei possibili effetti collaterali, scarica di responsabilità la casa farmaceutica produttrice, lasciando “il cerino in mano” al medico prescrittore o all’utente (in caso di farmaci da banco). Luca De Ponti (pag. 56) e la visita medica: come mettere a frutto al meglio il consulto con uno specialista. Le interviste del mese sono per Ilaria Del Grande (pag. 20), Omar Di Felice (pag. 26) e Giulio Fazio (pag. 32): tre storie di vita, tre storie emozionanti, tutte da leggere. E poi un po’ di sana allegria con l’articolo di Alessia De Gilio (pag. 50), che con la sua autoironia ci fa sì sorridere, ma anche pensare: profonda e leggera al contempo.
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