Un rilevatore di correnti d’aria ad alta tecnologia. E’ questa l’idea semplice, ma efficace, che hanno avuto i due neozelandesi Dylan McNeice e James Elvery nel creare la tecnologia Race Ranger.
Entrambi atleti professionisti, McNeice e Elvery hanno sviluppato un dispositivo capace secondo loro di risolvere quello che è un problema di molte gare no-draft, mantenere le distanze per non sfruttare la scia degli avversari. I dispositivi ideati pesano circa 100 grammi e attaccati alla parte anteriore e posteriore della bici del pilota. Il dispositivo anteriore montato sulla forcella rileverà gli altri dispositivi intorno ad esso, mentre quello posteriore farà anche da sensore e fornirà un segnale visivo ai ciclisti che arrivano dietro. Quando un ciclista si avvicina a una soglia preimpostata, la luce posteriore lampeggerà con una luce rossa lenta, facendogli sapere che si trova a una distanza di sicurezza da seguire.
I dispositivi informeranno inoltre i giudici di gara, dotati di unità di monitoraggio mobili, chi sta infrangendo le regole, per quanto tempo e persino con quale frequenza.
Al momento in fase di test il lancio dei dispositivi Race Rangers è previsto nei prossimi sei mesi in Nuova Zelanda e si prospetta un possibile ingresso nel mercato europeo verso l’inizio del 2023.