Medio, leggero e grasso. Diversi tra loro, ma tutti essenziali: tre tipi di “olio” per la tua bici, scopri quale scegliere in base alle tue necessità
Ci sono diversi tipi di lubrificazione, da farsi in momenti diversi. Ed è soprattutto dopo una approfondita pulizia della bici che le parti esterne vanno lubrificate; non prima, però, di averle asciugate accuratamente. In commercio si trovano diversi lubrificanti appositamente studiati e che hanno una resa migliore di quella dei prodotti tradizionali a base di petrolio. Il vantaggio principale consiste nella durata del trattamento: principalmente perché la loro impermabilizzazione dura più a lungo, ma anche perché attirano meno le impurità che causano abrasione e riducono l’effetto lubrificante. Nonostante ciò, il prodotto va usato in piccole quantità perché gli eccessi tendono ad attirare sporcizia. Da dosarsi con precisione, va eliminato e asciugato dalle altre parti della bici involontariamente colpite. Un lubrificante a media viscosità sarà più adatto alle boccole montate sui perni del cambio posteriore e del deragliatore centrale, in generale su tutte le rotelline e molle, parti da mantenere pulite, oltre che per evitarne l’usura, anche per non ridurne le prestazioni. Vanno quindi controllate spesso, intervenendo al bisogno. Usare un contagocce per l’applicazione: verserete la giusta quantità con la dovuta precisione. In ogni caso, poi, rimuovere l’eventuale eccesso. Una bassa viscosità, invece, sarà adatta alla lubrificazione di pignoni e catena. Se usate la bici da strada, la lubrificazione dovrebbe essere mensile. In questo caso, meglio usare la modalità a spuzzo, facendo girare le pedivelle a ritroso, sempre rimuovendo eventuali eccessi, e con particolare attenzione a quelli sulle placchette esterne della catena. Concludere pulendo le parti adiacenti accidentalmente colpite. Un’elevata viscosità serve, invece, a lubrificare superfici su cui agiscono alte pressioni, come il canotto reggisella e di sterzo, i cuscinetti a sfera e i cavi, questi ultimi da ungere a mano; negli altri casi è indicato un ingassatore; in alternativa, comoda una grossa siringa ipodermica senza ago.