La gara femminile
Grandi aspettative oggi per la 7^ tappa delle World Triathlon Series, di scena ad Amburgo su distanza sprint.
Grandi aspettative soprattutto per la nostra portacolori Annamaria Mazzetti, che si presenta al via per competere con le migliori al mondo con “la marcia in più” e la carica dell’argento Europeo conquistato la scorsa settimana a Ginevra.
La favorita, dopo 10 vittorie consecutive, è sempre lei: Gwen Jorgensen, che sembra davvero imbattibile.
Cielo limpido, muta vietata e alle 15:45 parte puntuale la gara femminile, velocissima, tiratissima.
Nel nuoto come di consueto è la spagnola Carolina Routier a dettare legge e ad uscire per prima seguita dall’ungherese Margit Vanek e dalla statunitense Sarah True; e la Mazzetti è lì, tra le prime in ottima posizione a una decina di secondi.
In bici si forma subito in testa un gruppo di 12 atlete con Holland, Jorgensen, Routier, Vanek, True, Knapp, Backhouse, Coldwell, Klamer, Lindemann, Clarke e Mazzetti; le inseguitrici sono arretrate, e solo alla fine del penultimo giro riusciranno a ricongiungersi, grazie al lavoro di squadra della Hewitt e della Robisch.
La Mazzetti è protagonista soprattutto nella prima metà del percorso, ma tiene bene fino alla fine ed entra in T2 in 10^ posizione, a soli 6″ dalla prima, l’olandese Klamer; velocissima nella transizione Annamaria esce in ottima posizione.
Al comando della corsa vediamo True, Holland, Stanford, Jorgensen, Lindemann e Klamer, con la Mazzetti a guidare il gruppetto delle inseguitrici a poca distanza.
La nostra “leonessa” non molla la presa, è sempre lì, corre in spinta a ritmo elevato ma in viso sembra tranquilla, sicura delle proprie possibilità, e mentre a 500m dal traguardo l’inafferrabile Jorgensen allunga il passo per staccare la diretta avversaria Holland che le dà del filo da torcere fino allo sprint finale, Annamaria mantiene con testa e gambe una 9^ posizione che la proietta di nuovo tra le 10 migliori al mondo.
Oro quindi per Gwen Jorgensen (USA) che riesce a staccare di soli 5″ Vicky Holland (GBR) e inanella l’11^ vittoria consecutiva; il bronzo va a Non Stanford (GBR)
La gara maschile
Giornata da dimenticare purtroppo per gli azzurri impegnati nella gara maschile, Alessandro Fabian, Andrea Secchiero e Matthias Steinwandter, che di fatto non sono mai entrati in gara e non vanno oltre un 30° posto finale.
Grandi assenti i fratelli Brownlee, il campo è libero quindi per la battaglia tra francesi e spagnoli.
La frazione nuoto non offre grandi sorprese; primo ad uscire dall’acqua è lo slovacco Richard Varga, seguito dai francesi Pujades e Raphael, e dallo spagnolo Gomez; gli azzurri sono già in difficoltà, con Fabian 22° a 17″ mentre Steinwandter e Secchiero navigano già nelle retrovie a circa 35″.
In bici si forma subito un gruppo di testa con i 12 migliori; gli inseguitori, tra cui il nostro Fabian, sono inizialmente ad una decina di secondi.
Ma mentre davanti il gruppo va via veloce in doppia fila e i francesi fanno gran gioco di squadra, dietro manca l’accordo, il gruppo inseguitore è disordinato e di conseguenza anche Fabian perde progressivamente terreno fino ad accumulare all’arrivo in T2 un distacco di 40″.
Steinwandter e Secchiero entrano al cambio quasi per ultimi, con un irrecuperabile ritardo di 2’40”.
La frazione podistica è un testa a testa tra Javier Gomez e Vincent Luis, la lotta sembra apertissima fino a 350m dal traguardo, quando il francese allunga la falcata, lancia una volata spettacolare che lascia Gomez quasi sul posto e va a conquistare un oro che lo incorona primo atleta francese ad aver mai vinto una gara in WTS.
Gomez è argento a una manciata di secondi, e rimane saldamente al primo posto nel ranking.
Il bronzo segna invece l’impresa di Mario Mola; a più di 30″ dai primi alla fine della bici, parte di corsa ad un ritmo forsennato alla caccia del podio, facendo registrare un parziale di 13’55” che entra nella storia come il più veloce run split mai registrato in una gara di WTS.
Alessandro Fabian, primo degli italiani, chiude al 30° posto a 1’49” di distacco, Matthias Steinwandter è 50° a 3’27”, Andrea Secchiero 54° a 3’51”.