A Milano un tripudio di sport con i Titoli Italiani di Paratriathlon e l’Olimpico di Segrate vinto da Mozzachiodi e Fuchs.
Triathlon come sport inclusivo: è con questa filosofia che Ecorace manda in scena il doppio spettacolo del Campionato Italiano Paratriathlon e dell’Olimpico con atleti disabili e normodotati a gareggiare insieme e sugli stessi percorsi, quelli del Triathlon Internazionale di Milano di cui ha ereditato lo scettro. 23 i partenti diversamente abili – tre le donne – a coprire quasi tutte le categorie della manifestazione all’Idroscalo di Milano che assegnava i Titoli italiani di specialità. Gare combattute fino alla fine, come quella per la categoria PTVI con il titolo che va a Maurizio Romeo (01:05:11), seguito da Federico Sicura (01:05:30) e Manuel Marson (01:07:50). Sempre in forma Giovanni Achenza (01:05:55), che vince l’oro nella categoria PTHC precedendo sul traguardo Andrea Meschiari (01:10:26) e Pier Alberto Buccoliero (01:12:45). Buon rientro alle gare di Michele Ferrarin per la categoria PTS2, che conquista il titolo (01:17:47) seguito da Alessandro Carvani Minetti (01:30:03) e Claudio Faretra (01:37:41). In crescita Veronica Yoko Plabani, che per la categoria PTS2 conquista il titolo (01:43:31) al suo esordio di specialità confermando un proficuo processo di crescita. Per la categoria PTVI oro per Anna Barbaro (01:41:33), mentre per la PTHC è Chiara Vellucci a trionfare in 01:48:33. Per la categoria PTS4 ottima conferma di Gianluca Cacciamano (01:16:19) che precede Gianluca Valori (01:21:04), agli esordi e da poco protagonista dei raduni federali. Per la categoria PTS5 vince il titolo Gianfilippo Mirabile (01:14:25).
E per il secondo anno va in scena il Triathlon Olimpico di Milano, con Fuchs e Mozzachiodi a dominare quest’edizione 2017. Oltre 600 i triathleti presenti oggi all’Idroscalo di Milano Segrate, tra cui 60 le donne con l’ungherese Dora Fuchs del PPRTeam a fare il vuoto insieme a Elena Manzato. Per le due una frazione natatoria condotta con estrema autorevolezza e una sapiente collaborazione in bici: difficile il rientro per le inseguitrici, guidate da Carola Fiori Balestra. Prime a entrare in T1, Fuchs e Manzato hanno ampio margine di sicurezza sulla Balestra, che però non cede e si porta in solitaria al cambio per la frazione conclusiva. Il ritmo a piedi viene dettato dalI’ungherese: troppo per Elena Manzato, che cede il passo alla regina di giornata, Dora Fuchs (02:06:46), e si limita a gestire il vantaggio su Carola Fiori Balestra (02:11:54), che chiude il podio e le concede l’argento (02:09:52).
Scintille in acqua, come da copione: i più accreditati tra gli uomini sono Elia Mozzachiodi, Enrico Ferlazzo, Matteo Pittalunga e Federico Incardona e dall’unico anello di 1500 metri sono proprio Beranger, Ferlazzo, Mozzachiodi e Biagiotti a portarsi prima in T1. Compatto sui 40 chilometri della frazione in bici, il gruppo si mantiene coeso fino al rientro in zona cambio. La corsa fa selezione, con Beranger che accusa la stanchezza della prova di Grand Prix di Sapri di ieri e cede subito il campo agli avversari, che si lanciano in un testa a testa da cardiopalma. Elia Mozzachiodi non delude e taglia per primo il traguardo (01:49:53) incalzato da Lorenzo Di Cosmo, che pur da outsider firma una progressione micidiale arrivandogli a poca distanza (01:50:19). Bronzo per Manuel Biagiotti, terzo in 01:50:30.