Pianeta Ironman: La tigre della Malesia ruggisce anche a Taiwan

Pianeta Ironman: La tigre della Malesia ruggisce anche a Taiwan

12 Aprile, 2015

Strepitosa e storica vittoria di Domenico Passuello oggi nella 1^ edizione dell’Ironman Taiwan, seconda vittoria di sempre di un italiano in una gara del circuito Ironman full distance (il primo in assoluto lo ricordiamo è stato Daniel Fontana lo scorso anno nell’Ironman di Los Cabos), e seconda vittoria personale nel circuito Ironman dopo l’exploit della scorsa settimana nel 70.3 di Putrajaya (Malesia).

Un risultato importante con il quale l’Italia dimostra di poter dire la sua sulle lunghe distanze.

La start list dava come favoriti e avversari da battere Cameron Brown (NZL), vincitore dell’IM 70.3 Taiwan lo scorso anno, Patrick Evoe (USA), e Fredrik Croneborg (SWE), vincitore dell’IM 70.3 Taiwan nel 2013, ma in un Ironman si sa tutto può succedere, soprattutto su un percorso nuovo dal quale non si sa esattamente cosa aspettarsi.
Quali saranno le condizioni del mare? Il percorso bici sarà più favorevole per uno scalatore o per un passista? Il caldo e l’umidità metteranno in difficoltà gli atleti durante la maratona?

Partiti dalla splendida baia di Kenting Beach, gli atleti hanno percorso i 3,8km a nuoto su un percorso multilap che ha visto uscire primi dall’acqua praticamente appaiati Rod de Kanel (FRA) e Fredrick Croneborg, tallonati da Cameron Brown a una ventina di secondi; Passuello è come di consueto staccato di un paio di minuti dai primi.

Ma il nostro portacolori, ex ciclista professionista nella Quick Step, ha ovviamente nella frazione ciclistica il suo punto di forza, e in uscita da T1 inizia lo show sulle due ruote, che lo porta a conquistare la testa della gara al km 80 e ad aumentare progressivamente il vantaggio nei confronti degli inseguitori.
Quando mancano 60km alla fine della frazione bici ha ormai fatto il vuoto dietro di sè con un vantaggio di circa 10′ che manterrà fino all’arrivo in T2.

Il suo parziale in bici è stratosferico: 4:32:16, il che vuol dire una media di 39,67 km/h su un percorso comunque vallonato e molto impegnativo.

Domenico parte per la maratona con un vantaggio di circa 9′ sul gruppetto dei 3 inseguitori: Jaberg, Cameron e Croneborg, e qui la gara si fa dura.
Croneborg allunga il passo e a 10km dal traguardo riduce il distacco a soli 3’30”, viaggia a 4’05”/km contro i 4’20”/km di Passuello, ma nonostante il miglior run split assoluto (2:49:48) riduce il distacco ma non riesce a strappare la vittoria all’azzuro del Forhans Team, che taglia il traguardo in 8:25:55.
Secondo posto quindi per Croneborg (8:28:38) e terzo per Patrick Evoe (8:40:58); medaglia di legno per Cameron Brown, quarto in 8:43:14.

In campo femminile dominio netto di Dede Griesbauer (USA) in 9:20:23, seguita da Dimity-Lee Duke (AUS) in 9:31:30 e all’altra statunitense Kim Schwabenbauer in 9:38:34.

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