Campionato Italiano di Duathlon Sprint: Beatrice Mallozzi tricolore. La più giovane… in assoluto. Titolo maschile per Diego Luca Boraschi
L’ha fatto ancora: già consacrata lo scorso settembre a Lignano Sabbiadoro più giovane Campionessa Italiana di Triathlon Sprint di sempre, Beatrice Mallozzi torna alla carica e soffia più forte del Burian, il gelido vento siberiano che ha iniziato a sfuriare sull’Italia, partendo proprio dal litorale adriatico. Maglia tricolore maschile per Diego Luca Boraschi. A Caorle, località balneare in provincia di Venezia, tutto regolare, nonostante il meteo avverso, ma quanta fatica a piedi e sui pedali lungo il tracciato di questi Campionati Italiani Assoluti di Duathlon Sprint Individuali (domani la prova in staffetta mista 2+2 e il Trofeo Coppa Crono). Oggi, per tutti 5 chilometri a piedi, 20 in bici e altri 2,5 di corsa. Si inizia con le donne: la gara parte subito a un ritmo elevatissimo. Sette le atlete protagoniste, che scappano via e arrivano insieme in zona cambio. Vento forte durante la frazione bike, resa ancor più complicata dal tracciato nervoso, che aiuta a fare la differenza: niente selezione o altro da segnalere, se non una caduta in bici per Marta Bernardi, costretta a lasciare il gruppo. Rientrano in zona cambio allungate, con Verena Steinhauser al comando. Peccato l’errore per lei: tenuto per sbaglio in testa il casco, si vede obbligata a tornare indietro per non incappare nella squalifica, perdendo, però, così, una bella occasione per il podio. Un allungo continuo durante gli ultimi 2,5 chilometri di corsa per Beatrice Mallozzi che, non più al Minerva Triathlon, ma da quest’anno in forza alle Fiamme Azzurre, si rende protagonista di una lunga progressione e della seconda vittoria di un titolo tricolore firmando due volte il record di più giovane Campionessa Italiana di tutti i tempi, lo scorso settembre di Triathlon Sprint e oggi anche di Duathlon (1:03:25). Dietro di lei, Sara Papais (1:03:28) e Federica Parodi (1:03:30), entrambe del T.D. Rimini.
Ancora forte vento alla partenza e per tutta la durata della gara maschile, in aumento rispetto alla prova femminile. Una fuga insieme per i primi dieci uomini della classifica generale. Primo a transitare nella prima zona di transizione è Andrea Secchiero e durante la frazione bike s’intervallano continui cambi con tentativi di fuga senza, però, nulla di fatto. Rientrano insieme in gruppo, seppur allungati da un’ultima strettoia nel tratto conclusivo sui pedali. Valerio Patanè del Pro Patria esce per primo dal cambio e prova un’azione di forza, mantendosi al comando per un chilometro e mezzo. Poi un ultimo rettilineo in cui Boraschi e Secchiero viaggiano vicini decide le sorti della gara: l’atleta delle Fiamme Oro firma una grande rimonta, non però sufficiente a strappare il titolo a Diego Luca Boraschi (0:56:17). Argento per Andrea Secchiero (0:56:22) e bronzo per Marco Corrà (0:56:24).
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