Inserire l’uso della funicella nei nostri allenamenti può aiutarci a prevenire gli affaticamenti muscolari. Saltare la corda è infatti un esercizio di forza e resistenza particolarmente efficace che allena la velocità e la capacità di salto, oltre ad aumentare la forma fisica e la coordinazione.
Come ben sappiamo, i muscoli del corpo umano non lavorano sempre nello stesso modo. I regimi di contrazione muscolare sono infatti tre: concentrico, isometrico ed eccentrico. Nella pratica di una disciplina singola si possono superare con relativa facilità e in breve tempo i diversi casi di indolenzimento muscolare. Cimentandosi in tre diversi sport senza soluzione di continuità come nel triathlon è possibile incorrere in qualche difficoltà e quindi avvertire qualche dolorino inaspettato.
Le contrazioni muscolari
Le contrazioni concentriche sono le più frequenti. Si verificano quando le estremità del muscolo tendono ad avvicinarsi. Situazione tipica nel nuoto e ciclismo, e comunque negli sforzi volontari che regolano la propria velocità in proporzioni inverse rispetto al carico.
Le contrazioni isometriche sono quelle dove non è presente il movimento. Sono poco frequenti in un’attività dinamica, anche se certamente alcuni muscoli lavorano secondo questo regime per stabilizzare altre parti del corpo. Ad esempio le braccia nel ciclismo o alcuni muscoli del tronco nel nuoto, ma solitamente non creano grandi difficoltà in chi si avvicina per la prima volta alla triplice disciplina.
Le contrazioni eccentriche, tipiche di quando il muscolo contratto viene stirato da forze esterne, rappresentano invece il pane quotidiano di chi pratica attività contro la forza di gravità. Situazione che nel triathlon è propria nella corsa, con i suoi continui stacchi e atterraggi al suolo.
La funicella, un valido alleato
Se le differenze nell’intervento muscolare fossero però solo delle osservazioni teoriche per gli studiosi, chi decidesse di cimentarsi nel triathlon non dovrebbe preoccuparsi di nulla. Le cose però non stanno proprio così. Le contrazioni eccentriche infatti, proprio per la loro caratteristica di opporsi a forze esterne, lasciano spesso strascichi nei giorni successivi l’allenamento e la gara. Parliamo di dolori veri e proprio alle cosce che limitano la regolarità dell’impegno sportivo, a meno che non ci si premunisca in tal senso.
A questo scopo si propone la scheda sottostante, caratterizzata dall’uso della funicella. Con i suoi saltelli continui, la funicella rappresenta la prima e più leggera forma di allenamento ai carichi eccentrici, coinvolgendo anche gli arti superiori a l’apparato cardio-respiratorio con modalità decisamente insolite. Sei le semplici proposte che con il filo rosso dei saltelli cercano comunque di stimolare anche altre componenti della motricità umana. Con un’attenzione particolare al mondo del triathlon: tono degli arti superiori, coordinazione, resistenza organica e muscolare.
Come usare la funicella
Ecco in pratica:
- Saltelli liberi, così come ognuno sa fare, per circa 5’
- Saltelli a piedi uniti, 4’
- Saltelli su una gamba sola, 2’ per arto
- Saltelli apri e chiudi sul piano frontale, 2’
- Saltelli a zig-zag con i piedi uniti, 2’
- Saltelli alla massima velocità, 6×30”
La seduta va ripetuta due o tre volte la settimana. Deve essere seguita da esercitazioni di stretching per un tempo uguale a quello impegnato a saltare insistendo particolarmente sui muscoli degli arti inferiori e del dorso.
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