Un laboratorio di nome triathlon, fucina di buone prestazioni: questo è la nostra rivista nella parte riguardante gli allenamenti, con gli utili consigli dei nostri tecnici
Simone Diamantini analizza la biomeccanica della corsa, con spunti di riflessione sull’inizio della nostra evoluzione quando, per necessità, eravamo podisti, sì, ma al “naturale”, senza scarpe ammortizzate: il barefoot dei primordi, anche se in tempi moderni è difficile pensare che la nostra struttura possa facilmente abituarsi a questo tipo di corsa.
Si procede con Giorgio Rondelli, che ritiene che il fondo lento “sia uno degli allenamenti più importanti tra i mezzi a disposizione dei tecnici per costruire e far migliorare i propri atleti”. Lo paragona a una seconda marcia dell’auto. Lento sì, ma non troppo.
Il triatleta è un insieme di doti quali resistenza, elasticità muscolare, forza, potenza aerobica, tolleranza al lattato, capacità coordinative, destrezza e tattica: Luca Matia Gozzi tratta nel suo articolo il combinato nuoto-bici e nuoto-ciclismo, che allenano tutte queste abilità.
Andrea Gabba ci parla del richiamo di forza in bici. Siamo in estate conclamata ed è questo il momento di approfittare per dedicarsi alla bici, mettendo lungo il percorso anche delle salite.
Con Nadia Cortassa parliamo dell’universo giovani, per i quali il momento gara è importante, certo, ma lo sono ancor di più l’apprendimento graduale delle capacità organizzative e tecniche gestionali che devono acquisire per poi affrontare la prova stessa.
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