La frazione nuoto nel triathlon: muta, body o speedsuit? Come orientarsi nella scelta?

La frazione nuoto nel triathlon: muta, body o speedsuit? Come orientarsi nella scelta?

03 Ottobre, 2023

Il triathlon è anche uno sport “ad alta intensità di attrezzature”. Ma a cosa serve tanto materiale se non lo usiamo correttamente? Per esempio, scegliere un paio di occhiali con lenti scure quando il cielo è nuvoloso e si ha la necessità di avvistare bene le boe, può essere una pessima idea. Oppure, preferire un paio di scarpe super leggere durante una lunga distanza è un altro modo infallibile per complicarsi la gara.

Lo stesso discorso si può fare per una domanda semplice ma al tempo stesso molto in voga tra i triatleti: “Quando conviene indossare la muta? E quando invece nuotare solo col body o con lo speedsuit”? La risposta non è così immediata perché dipende sempre dalle regole della gara alla quale partecipate. Ovviamente parliamo di atleti Age Group perchè i Pro sono un discorso a parte.

Scelta Muta Nuoto Triathlon 1

Parlando di IRONMAN, la regolamentazione generale sulla temperatura* della muta riporta quanto segue:

24,5°C o inferioreMuta facoltativa
tra 24,5°C e 28,8°CMuta vietata**
28,9°C e oltreMuta vietata
*le indicazioni variano in base al Paese e seguono le direttive delle rispettive Federazioni.
**IRONMAN consente di indossare la muta ma l’atleta gareggia fuori classifica.

World Triathlon, invece, ha delle politiche sulla muta leggermente più complicate, basate sull’età, la temperatura dell’aria, il tempo trascorso in acqua, etc. Per esempio, la categoria 55-59 prevede:

15,9°C o inferioreMuta obbligatoria su tutte le distanze
22°C e oltre (fino a 1500 metri di nuoto)Muta vietata
24,6°C e oltre (da 1501 metri di nuoto e oltre)Muta vietata

Mettendo da parte per un attimo le regole, quando conviene usare la muta? E quando, invece nuotare solo col body o con lo Speedsuit? Vediamolo insieme e cerchiamo di capire le differenze.

Il body da gara, gli svantaggi nella nuotata

Che si tratti di un pezzo unico o due pezzi, il body da gara è la nostra “seconda pelle”. Perché può aiutare l’atleta sia a migliorare i movimenti del corpo durante le fasi concitate delle transizioni che a conservare i gel necessari durante la frazione di ciclismo o corsa. E qui arriviamo al primo punto.

Anche se, nelle gare corte (e a seconda della temperatura dell’acqua), si può pensare di nuotare senza muta o “mutino” (Speedsuit) per risparmiare tempo e ottenere una transizione più veloce (specie nelle gare corte), questa scelta potrebbe rivelarsi sbagliata. Per un motivo molto semplice: la presenza delle tasche. A seconda della tipologia di body, le tasche possono generare parecchia resistenza durante il nuoto “imbarcando acqua” e rallentando la nuotata. Con una muta o uno Speedsuit, questo non accade.

Scelta Muta Nuoto Triathlon 3
© Tiziano Ballabio

Il “mutino”

Siamo pronti per la gara. Ma c’è un problema (e ti pareva).. la muta è vietata. Disastro? No, se avete pianificato in anticipo l’uso di uno Speedsuit (o “mutino”). Anche se non avrete la galleggiabilità di una muta, questa tutina possiede caratteristiche di compressione e idrodinamicità tali da aiutarvi a nuotare meglio rispetto al solo body da triathlon.

Molti atleti Pro scelgono sempre più spesso questa opzione nelle gare di lunga distanza. Ovviamente, lo speedsuit va bene solo per la frazione in acqua perché poi, a terra, diventa pruriginoso e irritante per la pelle. Anche se è capitato che qualche Pro si sia dimenticato di toglierlo prima di salire in bici. Ma loro vanno a tutta.. noi no! 😉

DA RICORDARE: la delicatezza del tessuto di questo tipo di accessorio ne consente l’utilizzato solo in gara e non negli allenamenti, proprio per preservare le proprietà tessili. Il cosiddetto “mutino” può essere quindi il miglior piano B per quegli atleti che aspirano al podio e per coloro che vogliono ridurre la resistenza delle tasche del body all’acqua.

Scelta Muta Nuoto Triathlon 4

La muta senza maniche

Scelta Muta Nuoto Triathlon 5

Quando la temperatura dell’acqua scende, è il momento del neoprene. Una muta senza maniche è l’opzione più comoda per temperature dell’acqua miti (15,6°C – 21,2°C) e consente di allenarci o gareggiare in condizioni tollerabili. La maggior parte delle mute in commercio hanno prezzi più o meno accessibili e offrono una galleggiabilità base.

La muta senza maniche, però, non è l’opzione migliore se si vuole migliore il proprio parziale a nuoto (soprattutto nelle distanze più lunghe). Ma rimane il fatto che la parte migliore di questa scelta sia la libertà di muovere le braccia. Molti triatleti preferiscono quest’opzione, in particolare i neofiti, perché si sentono meno “avvinghiati” e più liberi di muoversi. Ad ogni modo, se la nuotata è buona, la muta senza maniche consente di essere più veloci rispetto allo Speedsuit ma meno rispetto alla muta integrale.

DA RICORDARE: attenzione ad utilizzare la muta senza maniche con temperature inferiori ai 15,6°C. La copertura in neoprene può essere ingannevole e potreste ritrovarvi a tremare dal freddo prima della partenza (aspettando dentro e/o fuori dall’acqua). In questa condizione, il corpo spreca subito energia per ripristinare l’equilibrio termino, oltre che subire uno shock di temperatura. Anche se siete tra coloro che hanno una migliore tolleranza al freddo, considerate di utilizzare in aggiunta un berretto termico per limitare la perdita di calore e proteggervi dal mal di testa. Oppure, scegliete direttamente una muta a manica lunga.

La muta a manica lunga

Scelta Muta Nuoto Triathlon 6

Ed eccoci arrivati all’ultima opzione, la scelta della muta a manica lunga. Il mercato è molto ampio e si adatta a tutte le capacità ed esigenze natatorie. Le principali variabili da considerare sono la galleggiabilità, la qualità/spessore del neoprene e il prezzo. Come regola generale, una muta per neofiti (molto galleggiante) sarà anche meno flessibile a causa del neoprene, più spesso e di qualità inferiore nelle aree critiche di movimento. Ma il lato positivo c’è: questo tipo di muta è economica!

L’altro lato della medaglia vede una muta altamente flessibile (atleti Pro o Age Group molto evoluti), con un neoprene più sottile e di qualità superiore, variabile nella galleggiabilità e probabilmente molto costosa. Ma d’altronde, se il vostro obiettivo è gareggiare al top e raggiungere un risultato importante, un investimento di questo tipo potrebbe essere la scelta giusta.

DA RICORDARE: non sempre la flessibilità è sinonimo di durabilità. Anzi, spesso è il contrario. Inoltre, dovete considerare alcuni fattori come la frequenza e il periodo di allenamento, e il luogo in cui nuotate. Per esempio, se siete tra coloro che si buttano in mare già dai primi weekend di Aprile, una muta molto galleggiante (ed economica) potrà aiutarvi a prendere confidenza con il mare per arrivare pronti alle prime gare. Senza spendere una fortuna.

Il parere di Ivan Risti

Parlando della scelta della muta nella frazione nuoto di una gara di triathlon, non potevamo non chiedere un parere tecnico a Ivan Risti, ex atleta Pro di distanze corte e IRONMAN, oggi allenatore di triathlon.

Ciao Ivan, come si deve comportare un amatore quando può scegliere se indossare o meno la muta?
Come ex atleta e allenatore, il mio punto di vista è abbastanza netto: quando la muta è consentita bisogna usarla. A volte gli amatori che alleno si domandano se usarla o meno perché si sentono più a loro agio senza oppure perché pensano di risparmiare tempo in transizione. La mia risposta è sempre la stessa: usatela sempre. Questo vale ancora di più per gli Age Group, perché, premesso che mediamente un atleta amatore nuota meno bene tecnicamente, nel momento in cui utilizza la muta ha un guadagno proporzionalmente maggiore. La regola è: più sono tecnico e meno guadagno.

Scelta Muta Nuoto Triathlon 7

Come vedi l’utilizzo dello Speedsuit?
Ci stavo arrivando proprio ora. Un altro fattore da considerare è il nuoto senza muta. In quel caso, lo Speedsuit è sicuramente un vantaggio in termini idrodinamici e (molto relativamente) di galleggiabilità. Rispetto ai tessuti dei body da triathlon si guadagna qualcosina; per capirci, il corpo scorre meglio. Si sceglie lo Speedsuit quando la gara è senza muta, come per esempio capita sempre più spesso ai Pro nel circuito IM.

Parliamo invece della muta senza maniche che molti amatori sembrano preferire. Cosa ne pensi?
Vero. La muta smanicata per molti Age Group sembra la scelta più facile. In realtà, tutta questa tipologia di mute è sempre meno prestativa dal punto di vista tecnico. La qualità del neoprene è, mediamente, leggermente inferiore rispetto alla muta classica a manica lunga (che se di buona qualità e della taglia giusta garantisce sempre prestazioni maggiori). La muta smanicata però può essere una buona soluzione in allenamento, al lago o in mare, con una temperatura un po’ più fredda, nei mesi primaverili per esempio.

Allenamento con la muta, si o no?
Assolutamente si. Direi che è fondamentale, perchè cambia il tipo di nuotata. Spesso gli amatori trascurano questo aspetto e arrivano alla prima gara di stagione senza aver mai fatto un allenamento con la muta. Il mio consiglio è di prevedere delle sessioni specifiche prima dell’esordio di stagione. Se in piscina fa caldo, si può fare una prima parte con la muta e poi togliersela e continuare in costume. Questo approccio permetterà un adattamento graduale dell’atleta ad una nuotata diversa, e lo preparerà meglio per le gare.

Scelta Muta Nuoto Triathlon 8

(Courtesy: Triathlete.com)

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