Sempre più in voga anche tra gli atleti amatori, le ripetute nascondono numerosi trabocchetti dannosi per la salute
Oggi ripetute! Le prove con lunghezza variabile e a velocità prefissata (più elevata della solita, maggiore rispetto a quella delle gare) alternate a un recupero variabile sono ormai ingrediente fisso di tutte le tabelle di allenamento.
Il concetto che sta alla base è che con la gradualità è possibile migliorare un determinato parametro fisiologico. Sollecitando il corpo sul quel parametro per un tempo minore ma con un’intensità superiore il miglioramento è ulteriormente accentuato.
Il nostro corpo, abituatosi a reggere la maggiore intensità, sopporterà anche una maggiore durata a quella nuova intensità e di conseguenza la prestazione ne beneficerà.
Condizione atletica
La prima cosa che bisogna valutare quando si comincia a fare le prime ripetute è la corretta valutazione del proprio stato di forma. Con le ripetute si vanno a sollecitare come mai fatto prima muscoli, tendini e psiche, fattore, quest’ultimo, troppo spesso sottovalutato.
Il rischio aumenta in maniera differenziata a secondo della disciplina sportiva: decisamente inferiore nel nuoto, medio nella bici ed elevato nella corsa. Si consiglia, quindi, almeno per le prime volte, sottovalutarsi e crescere organicamente e muscolarmente in maniera graduale.