Endurance training, mai improvvisare una competizione

Endurance training, mai improvvisare una competizione

01 Maggio, 2018

Simone Diamantini consiglia di fare uno screening dei propri pregi e dei propri punti da migliorare in fase di allenamento; con Giorgio Rondelli analizziamo il recupero, che può essere sia attivo sia passivo per superare la fatica accumulata, ripristinare le capacità prestative, realizzare adattamenti muscolari che migliorano la performance

Per prepararsi alla full distance, la prassi è fare un 70.3 come “tappa di avvicinamento”: ecco i consigli di Andrea Gabba. Per quanto riguarda il nuoto: lago o mare? Ne parliamo con Luca Gozzi per saper affrontare non solo gli avversari e il cronometro ma anche onde, correnti, giri di boe, sorpassi e respirazioni con la testa fuori dall’acqua. Arriviamo così al classico appuntamento con i giovani con Nadia Cortassa; tempo di zona cambio nell’attività giovanile: anche pochi secondi persi per strada fanno la differenza. Con il coach Alberto Duilio Schivardi si analizza il dopo esordio per poter trarre dati dalla gara fatta e impostare i ritmi di allenamento per la prossima con tabelle e valutazioni.

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