Se sei stato abbastanza sfortunato da ricevere una penalità durante una gara di media o lunga distanza, probabilmente hai attraversato le “5 fasi del dolore”: negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. Subire una penalty in un IRONMAN, però, non è né la fine del mondo né tanto meno della gara. Lo sa bene Tamara Jewett, atleta PRO canadese, che durante il 70.3 Oceanside di qualche mese fa ha ricevuto una penalità di 30 secondi ma è riuscita comunque a vincere la gara.
Jimmy Riccitello, Global Director of Rules and Officiating for IRONMAN, afferma che i migliori triatleti del mondo hanno la capacità di accettare la decisione presa da un giudice, cambiare la propria mentalità e andare avanti in modo positivo.
Anche un amatore può affrontare un penalty come un Professionista. Esistono, infatti, alcune strategie specifiche da utilizzare per non perdere il controllo e ritrovarsi a scaraventare la bici o il casco per terra oppure per evitare di dire al giudice che ha bisogno di un altro paio di occhiali.
Le sanzioni più comuni in un IRONMAN
Ma quali sono le sanzioni più comuni che vengono applicate in una gara IRONMAN? Riccitello spiega che il draft è di gran lunga la penalità più frequente, ma specifica che non si tratta del “classico” draft: “Non mi riferisco ad un atleta attaccato alla ruota di un altro per andare più veloce ma a coloro che stanno comodamente qualche metro dietro e si sentono protetti perché intorno a loro anche gli altri pedalano alla stessa velocità”.
Le regole stabiliscono che quando un atleta entra nella cosiddetta draft zone (a 12 metri dall’atleta davanti), è necessario completare il sorpasso entro 25 secondi. Un altro errore comune è quello di entrare in scia di qualcuno e, invece di sorpassarlo, indietreggiare uscendo fuori dalla draft zone.
La terza penalità più comune si verifica quando un atleta subisce il sorpasso ma non esce dalla scia per ristabilire la distanza dei 12 metri: “Il comportamento da tenere – spiega Riccitello – è che in caso di sorpasso bisogna lasciare che quella persona avanzi di 12 metri prima di riprovare a sorpassarlo nuovamente”.
Draft Penalties, i cartellini e le squalifiche
Le cosiddette draft penalties si traducono in un cartellino blu o in una violazione di 5 minuti di stop da scontare nella zona del penalty box. La mancata osservazione dello stop comporta la squalifica.
Una penalità meno comune è il blocco, che si verifica quando un atleta corre sulla sinistra e interferisce con la corsa di coloro che procedono in senso opposto. Il blocco comporta un cartellino giallo o una penalità di 30 secondi nel 70.3 o 60 secondi in un IRONMAN. Così Riccitello: “In media c’è 1 blocco ogni 15 draft penalties”.
Tornando alla frazione bike, un’altra penalità in cui possono incappare gli atleti è quella che prevede il sorpasso a destra o l’attraversamento della linea centrale della strada. Sorpassare a destra comporta un cartellino giallo, mentre attraversare la linea centrale può comportare un cartellino rosso o una squalifica, a seconda della situazione.
Tra le altre penalità più comuni in cui un atleta può incappare durante una gara del circuito IROMMAN, ricordiamo che l’abbandono o lo smaltimento di un oggetto al di fuori della zona di raccolta dei rifiuti comporta una penalità di 5 minuti. Inoltre, accettare assistenza (non autorizzata) sotto forma di alimentazione, attrezzatura o aiuto esterno, comporta la squalifica.
Come affrontare psicologicamente il penalty
Quando Tamara Jewett ha ricevuto una penalità di 30 secondi all’Oceanside 70.3, ha dovuto fare una scelta: arrabbiarsi e pensare all’errore o indirizzare subito i suoi pensieri al proseguo della gara?
“Fortunatamente era solo una penalità di 30 secondi – ha raccontato Tamara – ma anche fossero stati 5 minuti, lasciarmi influenzare dal penalty non mi avrebbe sicuramente aiutata. Per gli atleti, professionisti e amatori, la migliore occasione per affrontare bene una battuta d’arresto è concentrarsi sul controllo di ciò che si può controllare”.
E allora, ecco alcuni consigli per affrontare psicologicamente il penalty in una gara del circuito IRONMAN:
- Controlla le tue emozioni. Rinvia l’analisi per il dopo gara. L’azione migliore che puoi fare è non farti travolgere dai sentimenti e indirizzare subito i pensieri alla restante parte di gara. Metti le tue emozioni negative in un “cassetto mentale” e analizzale quando non potranno più avere nessun impatto sulla gara;
- Non perdere tempo a discutere con un giudice di gara. Questo è un atteggiamento non solo irrispettoso ma che non cambierà l’esito della penalità. Non sprecare altro tempo e rimani centrato;
- Se non stai gareggiando per le prime posizioni, lascia perdere e concentrati per ripartire dopo il penalty. Se per te, invece, 30 secondi o 5 minuti possono fare una grande differenza, attendi la fine della gara e poi confrontati con i giudici spiegando la tua tesi;
- Utilizza il tempo a disposizione con furbizia e saggezza. Approfitta del penalty box per riadattare la tua mentalità: idratati, mangia qualcosa, fai stretching o chiacchiera coi volontari. Sono tutte opzioni per allontanare i pensieri negativi. Se hai un impellente bisogno di andare in bagno, sappi che in questo caso il cronometro della penalità si fermerà;
- Rientra in gara con calma e sposta il focus in avanti. Una volta scontata la penalità, non commettere l’errore di aumentare la frequenza cardiaca e la potenza nel tentativo di “recuperare tempo”. La frustrazione non si elimina spingendosi oltre soglia. Tutto quello che devi fare è fare esattamente quello che stavi facendo prima della penalità, soprattutto se la giornata è fredda e hai bisogno di riscaldarti.
- Se subisci il penalty nella frazione di corsa, pensa a come usare bene il tempo di gara a tua disposizione. In una gara IRONMAN, in particolare nella lunga distanza, può succedere davvero di tutto. E non puoi prevedere in che modo una penalità influenzerà la tua prestazione. Il risultato finale si vede solo al traguardo.
- C’è differenza tra reclamo e ricorso. Un reclamo viene presentato contro una persona fisica, mentre il ricorso riguarda una decisione. Non è possibile fare appello contro qualsiasi sanzione che implichi la buona condotta dell’atleta.
Imparare ad accettare la penalità è segno di maturità
Essere in grado di accettare una penalità con una buona dose di grazia, è il segno di un atleta maturo che mostra rispetto per i suoi avversari e per l’intero staff di gara. È importante ricordare che i giudici non hanno l’obiettivo di “pizzicare” gli atleti ma fanno il massimo per garantire la loro sicurezza e il rispetto delle regole durante tutta la gara. In conclusione, evitiamo di essere scontenti e arrabbiati. Stiamo praticando lo sport più affascinante del mondo. E poi, onestamente, a chi verrebbe voglia di fare il tifo per un atleta che si comporta in malo modo?
IRONMAN COMPETITION RULES 2023 (MANUALE DELLE REGOLE IROMAN 2023)
(Courtesy: Triathlete.com)