#Iorestoacasa, continua l’iniziativa di Riccardo Giubilei che, attraverso la condivisione di utili tabelle e ottimi consigli di grandi professionisti, permetterà agli Age Group di mantenersi in forma anche restando a casa
Seguiteci per tutti i contributi tecnici, uno al giorno sul nostro sito e sulla nostra pagina Facebook, come da calendario allegato.
Proseguiamo con quello di Andrea Re: Coronavirus e gestione dello stress quotidiano.
Coronavirus e gestione dello stress quotidiano
Introduzione
Mentre scrivo questo contributo, rifletto sul privilegio che abbiamo nell’ essere in buona salute. Nel proporre soluzioni che consentano di affrontare al meglio questa situazione, definendola una “sfida”, non intendo mancare di rispetto nei confronti di chi questa “sfida” la sta vivendo sulla propria salute, e di chi è direttamente coinvolto, con strenua determinazione, passione e professionalità, nel tentativo di portare sempre più pazienti verso la guarigione.
Coronavirus e necessità di adattarsi al cambiamento
Le ordinanze che si sono susseguite con lo scopo di contenere il contagio da COVID-19, ci ha portato giocoforza a convivere con un cambiamento che ci ha fortemente limitato nelle nostre abitudini professionali, sociali e sportive. Un cambiamento imposto e non voluto, con modifiche così radicali dei nostri “standard” di vita, è normale che possa generare situazioni di stress e/o di ansia.
Affronto lo stress, aggiro l’ansia
Anche se nell’immaginario comune, stress e ansia possono essere considerati sinonimi, in realtà hanno significati e origine diverse.
“Lo stress è una reazione che si manifesta quando una persona percepisce uno squilibrio tra le sollecitazioni ricevute e le risorse a disposizione”, “L’ansia è uno stato psichico di un individuo, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura, relativa a uno stimolo ambientale specifico….”. ( fonte Wikipedia)
Annalisa Sammaciccio, Psicologa e psicoterapeuta definisce l’ansia come “..quella sensazione di disagio che si avverte, a metà tra il corporeo e l’emotivo, che implica un’ attivazione neurovegetativa e un sottofondo emotivo di paura, tensione, allerta.”, come “lo spazio tra l’ ora e il poi” ( Annalisa Sammaciccio)
“Un po’ di paura è un’ottima medicina; troppa, invece, ci toglie il discernimento” ( Margaret Doody, ‘Aristotele detective’ Sellerio, 2019, p. 168)
Mentre per lo stress, è facilmente identificabile la causa scatenante, ( e quindi affrontabile) l’ansia ha un’origine più diffusa, è un emozione molto più riconducibile alla paura; per quest’ultima a differenza che per lo stress, una soluzione efficace potrebbe essere quella di “aggirarla”!
Aggiro l’ansia come? Mi concentro sul “fare”
Una soluzione appunto è quella di “decidere” cosa e quando fare, selezionando con consapevolezza e accortezza le attività da svolgere. Con un po’ di creatività mi posso rendere conto quante possano essere le attività da realizzare, e che senza dubbio possono farmi sentire “migliore”, predisposto ad affrontare un percorso di crescita che parte dal cambiamento di alcune abitudini.
Come “fare” nella pratica
Ecco qualche semplice ma efficace suggerimento:
- Imposto le mie giornate dandomi dei ritmi e degli obiettivi quotidiani.
- Termino la mia giornata con un piano di attività per i giorni a seguire.
- Faccio un elenco ( carta e penna ) delle cose che “voglio fare”.
- Organizzo gli strumenti e le competenze per realizzare quello che “voglio fare”.
- Penso a come procurarmi gli strumenti che mi mancano per realizzare nuove attività.
- Rivedo i miei obiettivi a medio lungo termine adattandomi alla situazione.
- Penso a nuovi e stimolanti obiettivi da realizzare quando “tutto sarà passato”.
- Miglioro e potenzio le mie competenze ( informatica, lingua straniera etc etc).
- Uso i social in modo consapevole e positivo.
- Cucino.
- Faccio telefonate ad amici che non sento da tempo.
- Etc etc.
Con un piccolo sforzo, abbiamo la possibilità di sentirci un po’ più creativi nelle nostre scelte, e perché no, possiamo anche trovare ispirazione per nuovi stimolanti e accattivanti obiettivi sui quali concentrarci. Mai come in questo periodo possiamo vedere gli obiettivi come dei veri e propri “nuovi inizi”: “ Se ci abituiamo a metterci in gioco con dei “nuovi inizi”, con nuove avventure, le possibilità si moltiplicheranno: aumenteranno competenze, convinzioni e sicurezze, oltre che inevitabilmente le nostre relazioni sociali e professionali. In un’ottica di questo tipo saremo sempre meno inclini ad esitare di fronte a nuove possibilità, e sempre più pronti a canalizzare le nostre energie per individuare nuove opportunità di crescita.“ ( Andrea Re )
Chi ero, chi sono ora, e chi voglio essere
Possiamo vivere questa situazione come una vera e propria sfida. Poniamoci queste tre domande:
- Chi ero prima dell’emergenza.
- Chi sono in questo momento.
- Chi vorrò essere quando l’emergenza sarà passata.
Il comportamento di questo periodo, senza dubbio determinerà come saremo quando l’emergenza sarà terminata: l’atteggiamento positivo unito ad attitudine al “fare” e a mettersi in gioco in nuove sfide, farà si che saremo persone migliori e pronte per la ripartenza in tutte le situazioni che ci troveremo ad affrontare.
Siamo Triathleti, facciamo la differenza: affrontiamo la sfida e vinciamola!
Ci vediamo alle gare!
Andrea Re
Sitografia
http://www.annalisasammaciccio.com/ansia-e-panico-lo-spazio-tra-l-ora-e-il-poi/
https://www.multisport3ining.it/2020/03/gestione-della-crisi-e-disponibilita-al-cambiamento/
Buon allenamento e a presto con il prossimo contributo, come da programma previsto qui di seguito.
Foto: ITU.