L’errore più comune è ricominciare come se non ci si fosse fermati, sia dal punto di vista della quantità che dell’intensità. La tabella del nostro tecnico del nuoto Luca Matia Gozzi di toptrainingcentre.com
“Perché il rientro sia soft, progressivo, articolato su tre settimane, così da evitare infortuni e demotivazione. Il nuotatore è l’atleta che più di tutti necessita del contatto costante con l’elemento che caratterizza la sua disciplina sportiva, cioè l’acqua. I nuotatori di un certo livello, infatti, sono quelli che, oltre ad avere le migliori condizioni atletiche date dall’allenamento, hanno anche ottenuto nel tempo un grandissimo feeling con l’acqua. Non è possibile diventare un buon nuotatore se la nostra sensibilità in acqua non ci permette, ad esempio, di capire a quale velocità stiamo nuotando. I nuotatori di alto livello riescono persino a percepire le diverse caratteristiche dell’acqua – variabili da una piscina all’altra – come la durezza, la viscosità o la densità, e grazie a questa sensibilità riescono ad adattare e regolare il proprio modo di nuotare”.
Questa l’introduzione dell’ultimo contributo del nostro tecnico del nuoto Luca Matia Gozzi di toptrainingcentre.com che, a corredo del suo articolo sul numero di giugno 2020, aggiunge una preziosa tabella tra allenamenti a piacere sui 1.000 metri e sessioni di impostazione tecnica per la prima settimana; di sedute per la ripresa della sensibilità e della forza di gambe e braccia per la seconda, e di volumetrico e un’ultima sessione del micro-ciclo per la terza. Leggi l’intero contenuto di questo articolo acquistando una copia digitale dell’ultimo Triathlete.
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Crediti: ITU.