TriFitness: La forza del trailer

TriFitness: La forza del trailer

25 Marzo, 2016

Come il corridore di sentieri può diventare triatleta

Non solo corsa tra boschi e rocce ma anche nuoto in acque libere e ciclismo immerso nella natura: ecco come diventare triatleta.
Si potrebbe definire come uno scontro tra città e campagna, dove la città, con le sue piscine, le strade lisce e la corsa su asfalto, rappresenta il triathlon e la campagna, con i suoi sentieri, il fango e le rocce, rappresenta il trail running. Ma non è proprio così. I due mondi, per quanto differenti e all’apparenza lontani, hanno molto in comune, e non solo lo sprezzo per la fatica.

Aspetti condizionali

Forza e resistenza fanno parte del Dna di ogni trailer che, a differenza dei cugini da strada, spesso usa anche le braccia per aiutarsi nelle salite più dure o nelle discese più pericolose facendo leva sui bastoncini telescopici. E forza e resistenza sono parte del Dna anche del triatleta, che deve arrivare al traguardo dopo aver cambiato tre sport senza soluzione di continuità. Come spesso accade provando una disciplina diversa da quella abituale la muscolatura sentirà all’inizio qualche fastidio dovuto agli adattamenti, ma chi è abituato a correre con dislivelli enormi non avrà certo il problema di doversi cimentare con le contrazioni eccentriche degli arti inferiori, anche se forse troverà qualche ostacolo nella mobilità delle spalle quando si sarà tuffato in acqua. Per il trailer la parte più anomala potrebbe risultare la posizione statica sulla sella se la gara di triathlon fosse su strada e se lo stesso non amasse pedalare per diletto negli stessi boschi dove allena la corsa.

Aspetti coordinativi

Chi corre su terreni mossi solitamente gode di un grado di coordinazione che si potrebbe definire dinamica generale, ovvero in grado di porre un tampone a ogni situazione destabilizzante e questo sia per gli arti inferiori sia per quelli superiori, sia per il tronco sia per il capo. Nell’esordio non sarà quindi da temere la fase di aggiustamento motorio, nel giro di qualche gara o di qualche allenamento ben impostato padroneggerà le nuove tecniche in assoluta serenità.

In pratica

Le indicazioni che seguono hanno lo scopo di migliorare il grado di coordinazione motoria fine, che potrebbe rappresentare una delle novità più grandi da affrontare per il trailer che volesse aprire la porta su un nuovo mondo. L’unica nota riguarda gli esercizi che vengono proposti per le due parti del corpo (destra e sinistra per intendersi) che possono essere eseguiti continuando a cambiare lato, quindi alternando le esecuzioni per ottenere maggior adattamento, oppure prima tutti da un lato e solo poi dall’altro, per insistere su un processo coordinativo prima di passare al successivo. Si può ripetere la serie anche due o tre volte di fila e quindi inserire il tutto in una seduta dell’allenamento settimanale.

1. In quadrupedia: alzare contemporaneamente gamba e braccio opposti sino ad arrivare all’orizzontale (20/30 ripetizioni per lato).

2. In quadrupedia: alzare contemporaneamente gamba e braccio dello stesso lato sino ad arrivare all’orizzontale (20/30 ripetizioni per lato).

3. In piedi con le braccia lungo i fianchi: saltelli apri-chiudi con elevazione degli arti superiori per fuori (30/40 ripetizioni).

4. In piedi con le braccia lungo i fianchi: saltelli apri-chiudi con elevazione degli arti superiori per avanti-dietro (30/40 ripetizioni).

5. In piedi con la braccia lungo i fianchi: rullare i piedi, uno sulla punta l’altro sul tallone (40/50 ripetizioni).

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6. In piedi, sul posto o in avanzamento: eseguire lo skip con una sola gamba (30/40 ripetizioni), poi ripetere dall’altro lato.

7. In piedi, sul posto o in avanzamento: eseguire la calciata dietro con una sola gamba (30/40 ripetizioni), poi ripetere dall’altro lato.

8. In piedi: eseguire una corsa con skip di una gamba e calciata dietro dell’altra (30/40 ripetizioni) poi ripetere invertendo il lavoro degli arti inferiori.

9. In piedi con la mani sulle spalle: flesso estensioni degli arti superiori per avanti, fuori e alto combinando in modo differente il lavoro dei due arti superiori (80/90 ripetizioni in totale).

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