Su un percorso duro e tattico come quello di Nizza, le donne dell’IRONMAN World Championship 2024 hanno regalato una gara che ha lasciato gli appassionati di triathlon con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Ad essere incoronata nuova regina della long distance dopo 8:45’15” di gara è stata la tedesca Laura Philipp, che nei primi chilometri della maratona ha accelerato il passo staccando la britannica Kat Matthews, seconda sulla Promenade des Anglais con il tempo di 8:53’20”.
Questa vittoria rappresenta il primo titolo mondiale per la Philipp, il cui precedente miglior risultato è stato il terzo posto nel 2023 a Kailua-Kona, Hawaii. A completare il podio francese, l’americana Chelsea Sodaro (9:04’38”).
IRONMAN World Championship Nizza 2024, un pre-gara al cardiopalma
Il pre-gara dell’IRONMAN World Championship Nizza 2024 ha riservato da subito un inizio al cardiopalma. Tutti erano d’accordo che il nuovo percorso francese fosse pieno di incognite. A differenza di Kona, dove c’era uno “storico” fatto da decenni di performance da cui trarre previsioni e strategie, nessuno sapeva esattamente come si sarebbero svolte le cose quest’anno. Anche perché l’IRONMAN World Championship si è svolto soltanto una volta a Nizza, nel 2023, e a gareggiare furono gli uomini; con atleti e tattiche di gara molto diversi rispetto all’evento femminile.
Le previsioni della vigilia erano a favore di Lucy Charles-Barclay, la super nuotatrice britannica che nel 2023 a Kona fu in testa dall’inizio alla fine. Con lei in gara, sarebbe potuta finire come “al gatto col topo”. E invece no, perché a meno di 24 ore dalla gara la campionessa in carica ha scritto un post sul suo profilo Instagram annunciando che non avrebbe più partecipato a causa di uno stiramento muscolare di grado 1c che le aveva provocato un forte fastidio nei giorni precedenti: “Con il cuore pesante vi comunico che non sarò al via dell’IRONMAN World Championship di questa domenica. Dopo aver consultato il mio team e fatto analisi più approfondite, il fastidio che avevo alla gamba è risultato essere dovuto a uno stiramento muscolare che non mi permetterebbe di gareggiare al meglio. Non è un infortunio grave ma non me la sento di rischiare per poi affrontare nuovamente un percorso riabilitativo“. Improvvisamente, quindi, le carte in tavola sono cambiate (così come le dinamiche) e le favorite sono diventate tutte coloro che sarebbero uscite dall’acqua nelle prime posizioni per farsi strada nel gruppo di testa, senza la pressione di inseguire la Charles-Barclay.
IRONMAN World Championship Nizza 2024, la gara
Nel primo tratto di quasi 1 km, si sono alternate a rotazione Lauren Brandon (USA), Rebecca Clarke (NZL) e Marta Sanchez (ESP), tirando un treno di 12 atlete tra cui anche forti nuotatrici come Hannah Berry (NZL), Lotte Wilms (NED), India Lee (GBR), Nina Derron (SUI) e Rachel Zilinskas (USA). Ma in quel gruppo c’era anche Kat Matthews (GBR), che si è sistemata comodamente al centro nuotando molto bene. Negli ultimi 800 metri, la Langridge ha provato ad aumentare il passo per superare la leader di gara in quel momento, Marta Sanchez, ma il gruppo è stato implacabile e non le ha permesso la fuga. Fuori dall’acqua per prime in 49:13″, Langridge e Sanchez hanno dovuto gestire un gruppetto alle loro spalle composto da Brandon, Wilms, Berry, Zilinskas e Matthews.
Fuori dalla T1, la francese Marjolaine Pierre ha preso l’iniziativa nei primi chilometri costruendo un vantaggio di 2:37′ su un gruppo di inseguitrici composto da Matthews, Sanchez, Langridge, Brandon, Berry e Clarke; aumentandolo a 2:53′. E Laura Philipp? Uscita 17ª dal nuoto, ha recuperato fino ad arrivare 3ª a solo 1′ dalla Matthews e a 3:23′ dalla Pierre. Nel frattempo, diversi ritiri hanno condizionato la frazione bike: la tedesca Anne Haug si è dovuta fermare per una foratura a 200 metri dalla transizione, e l’americana Rachel Zilinskas è caduta nella prima salita del percorso mentre si stava sistemando le scarpe dopo il nuoto. L’esito è stato senza scampo: frattura alla clavicola.
Lo show in bici è cominciato sulla salita principale del Col d l’Ecre, e ha visto protagoniste la Philipp e la Matthews con la neo campionessa che ha raggiunto la britannica in seconda posizione. Da quel momento, le due cicliste più forti del percorso dovevano scegliere se collaborare per riprendere la Pierre oppure lottare ognuna per sé. In cima al Col d l’Ecre, la francese Pierre ha cominciato a guardarsi intorno e a girarsi, percependo il fiato sul collo delle due inseguitrici. Dopo una serie di tornanti, al 90° km c’è stato il sorpasso della Philipp. A questo punto la gara è diventata più mentale che fisica, perché Philipp, Matthews e Pierre hanno cercato in tutti i modi di evitare una penalità per scia.
Sulla discesa tecnica di Greolieres, Matthews e Philipp hanno staccato la francese Pierre, sorprendentemente in difficoltà nonostante il suo grande feeling col percorso. A quel punto, Sodaro e Sanchez erano a 5′ dal gruppo di testa. Philipp ha continuato a guadagnare terreno aumentando il distacco su Matthews, mentre la Pierre perdeva minuti preziosi. Nonostante la tedesca sembrasse avere la meglio, la britannica è riuscita a recuperare, e le due atlete sono arrivate in T2 insieme pronte per la maratona finale, con la Pierre 3ª a oltre 6′ e la Sodaro 4ª a quasi 10′ di distanza.
La corsa, invece, è stata un testa a testa fin dall’inizio tra Laura Philipp e Kat Matthews. Dopo essere uscite praticamente insieme dalla T2, Matthews è partita per prima ma Philipp l’ha raggiunta, correndo al suo fianco e mantenendo un ritmo impressionante di poco superiore a 3:44′ al km nei primi diecimila.
La svolta decisiva è arrivata intorno al 12° km, quando la Philipp ha trovato lo spazio necessario per aumentare il ritmo e staccare Matthews. Al 18° km, il vantaggio è aumentato a 1′. Con l’avanzare della gara, Matthews ha cominciato a mostrare segni di cedimento, rallentando il passo, camminando in alcuni tratti e fermandosi alle stazioni di ristoro per assumere gel energetici e idratarsi, complici anche i crampi alle gambe che l’hanno rallentata ulteriormente ma che non sono stati sufficienti a metterla fuori causa per la seconda posizione, nonostante la Sodaro si avvicinasse sempre di più.
Nel frattempo, Philipp ha continuato a dominare la corsa mantenendo un ritmo costante e aprendo un distacco sempre maggiore. Gli applausi del pubblico lungo la Promenade des Anglais hanno celebrato una maratona stellare chiusa in 2:44’59” ma soprattutto il suo primo titolo mondiale IRONMAN in carriera: “È stata una di quelle giornate davvero dure. Dopo il nuoto ho pensato che dovevo spingere al massimo in bici e credo di aver esagerato un po’, ma volevo davvero raggiungere Marjolaine e Kat in testa. Poi non riuscivo a staccarle e ci siamo un po’ rincorse. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma ho cercato di crederci fino alla fine e ripetermi che potevo davvero farcela. Dal punto di vista fisico – ha aggiunto – molte cose si sono allineate. Per fare un esempio, ero nella prima metà del mio ciclo mestruale e sono sempre stata più forte rispetto alla seconda metà. Mi sono sempre detta che questo momento fosse coinciso con una finale mondiale, allora potevo avere una bella opportunità. E così è stato. Riguardo al tempo in maratona sapevo di essere in grado di fare qualcosa del genere, ma non pensavo fosse possibile dopo una bici al limite. Sono molto grata al mio corpo per aver resistito fino alla fine.”
Una vittoria dal sapore italiano
C’è stato anche un pizzico di Italia nella vittoria di Laura Philipp. La tedesca, infatti, ha indossato una versione su misura del Castelli PR Speed Suit, un body da triathlon monopezzo sviluppato grazie al supporto costante dei Pro con l’obiettivo di raggiungere la migliore aerodinamica e il massimo comfort nel giorno della gara obiettivo.
(Fonte: triathlete.com)
La Top 10 dell’IRONMAN World Championship Nizza 2024
1. Laura Philipp (Germania) | 08:45’15” |
2. Kat Matthews (Regno Unito) | 08:53’20” |
3. Chelsea Sodaro (Stati Uniti) | 09:04’38” |
4. Marjolaine Pierre (Francia) | 09:09’34” |
5. Nikki Bartlett (Regno Unito) | 09:15’47” |
6. Marta Sánchez (Spagna) | 09:19’08” |
7. Penny Slater (Australia) | 09:21’47” |
8. Lotte Wilms (Paesi Bassi) | 09:23’28” |
9. Jackie Hering (Stati Uniti) | 09:25’09” |
10. Hannah Berry (Nuova Zelanda) | 09:32’13” |
IRONMAN World Championship 2024 Nizza, debutto agrodolce per Giorgia Priarone
Prima volta in un Campionato del Mondo IRONMAN per Giorgia Priarone (26ª al traguardo), che nonostante qualche problema ha vissuto questo suo debutto con grande entusiasmo e voglia di esserci, come ha raccontato in un suo post su Instagram: “Sognavo questa finish line da tanto tempo! Nonostante gli ostacoli durante la preparazione e lungo la gara, volevo raggiungerla con tutta me stessa. I problemi intestinali in maratona sono il peggior incubo, e il Covid preso due settimane fa mi ha decisamente indebolito. Ma ho stretto i denti e ce l’ho fatta!”