ICON Livigno Xtreme Triathlon, un viaggio nell’anima

ICON Livigno Xtreme Triathlon, un viaggio nell’anima

08 Settembre, 2024

Uma viagem na alma in brasiliano vuol dire un viaggio nell’anima. Ed è quello che ogni anno, da otto anni, rappresenta l’ICON Livigno Xtreme Triathlon (3,8 km di nuoto, 195 km di ciclismo e 42 km di corsa), molto più di una gara estrema di lunga distanza. Estrèmo deriva dal latino extremus (che sta al di fuori), ovvero ciò che è o rappresenta il termine ultimo, locale o temporale, di qualche cosa. ICON si trova proprio qui, in una terra di confine tra ciò che consideriamo conosciuto (nuotare, pedalare e correre una lunga distanza) e ciò che ancora non lo è.

“Credici sempre, puoi fare l’impresa” ama spesso ricordare Daniel Fontana. Ed è di impresa che si parla in questo caso, ma che non è riservata ai soli vincitori perché l’ICON celebra il cuore e la capacità di resistenza fisica e mentale di ognuno dei trecento atleti al via, uomini e donne che scelgono di andare oltre quella linea di confine per guardare negli occhi il proprio IO.

ICON Livigno Xtreme Triathlon 1
© Gets Communication

Un’avventura lunga un giorno

Se è vero che l’IRONMAN è un pellegrinaggio, l’ICON è un’avventura lunga un giorno, da prima dell’alba fino alla notte successiva. Conosciuta anche come la gara di triathlon più dura e spettacolare al mondo, il fiore all’occhiello del circuito XTRI World Tour (quello che riunisce i triathlon più estremi e spettacolari del pianeta) trova collocazione stretta nella parola “gara”, perché una volta partiti ci si dimentica molto presto di essere lì a sfidarsi l’uno contro l’altro e si capisce di stare vivendo sulla propria pelle un’esperienza umana e sportiva indelebile. Un viaggio che non hai scelto di fare ma che ti ha scelto. E che ti cambierà per sempre.

ICON Livigno Xtreme Triathlon 2
© Gets Communication

Ai tempi e ai distacchi, l’ICON Livigno Xtreme Triathlon preferisce le storie. Come quelle di Thiago Menuci, arrivato a Livigno un mese fa insieme alla moglie Daniela, e che per uno strano scherzo del destino ha onorato la memoria del papà, suo primo tifoso, dedicandogli la gara più dura della sua vita: “Magica. Epica. Bellissima. Non ho altre parole per definire quest’esperienza sportiva, la più lunga e impegnativa della mia vita – ha detto il triatleta e nutrizionista brasiliano primo all’arrivo in cima al Carosello 3000 – e che rimarrà sempre nel mio cuore. Durante tutto il percorso avevo buone sensazioni ed è stato importantissimo dosare le energie, anche perché sapevo che in cima allo Stelvio sarebbe cominciata una gara diversa. Per me e mia moglie fare sport è un qualcosa che va oltre il gesto tecnico. La nostra missione come triatleti e nutrizionisti è ispirare le persone a migliorare se stessi. Questa giornata la dedichiamo a mio papà, che è sempre stato al nostro fianco”.

ICON Livigno Xtreme Triathlon 3
© Gets Communication

Di storie di grande ispirazione l’ICON ne ha raccolte tantissime, tutte con motivazioni sportive e personali fuori dal consueto. E in alcuni casi, intrecciate anche con obiettivi di natura sociale e raccolte fondi, perché il legame che si crea tra tutti coloro che condividono un’avventura di queste proporzioni va ben oltre l’aspetto tecnico e prestativo. La prima regola di quest’esperienza, infatti, è che nessun atleta può iscriversi senza un team di supporto. Perchè per affrontare e gestire una gara complessa come questa, c’è bisogno di una mano. E allora sputano canotte arancioni da tutte le parti, con la scritta SUPPORT TEAM, a incitare, raccogliere il materiale nelle transizioni, asciugare il sudore, aiutare a cambiarsi, tirare su il morale, scambiare due parole ed essere vicino al proprio amico/a, compagno/a, marito/moglie, figlio/a, tra piccoli gesti e giochi di sguardi che rinsaldano e fortificano rapporti, sentimenti e relazioni.

ICON Livigno Xtreme Triathlon 4
© Gets Communication

Un percorso tecnico in un contesto paesaggistico maestoso

A restare impresso a lungo nella memoria di chiunque lo abbia vissuto in prima persona, o visto da vicino, è il percorso dell’ICON Livigno Xtreme Triathlon, vero grande protagonista attraverso immagini iconiche e senza tempo che ne descrivono la durezza tecnica e la maestosità paesaggistica. Il nuoto nel lago, prima che spunti l’alba, illuminato soltanto da torce e fuochi, la bici sui passi alpini del Bernina, Foscagno e Stelvio nel totale silenzio e al cospetto di Madre Natura, la corsa nei boschi e i passaggi in paese con l’arrivo indimenticabile nel punto più alto di Livigno, a 3000 metri, camminando gli ultimi chilometri con lo sguardo teso verso la cima del Carosello 3000 dove si intravede la Freedom Eagle, scultura che simboleggia l’abbraccio di benvenuto dell’aquila della libertà a tutti gli amanti degli sport di outdoor, in un luogo di incontro e di condivisione di esperienze. E se è vero che la montagna è dove Dio e gli uomini si incontrano, l’ICON Livigno Xtreme Triathlon è quella cosa che ti fa scoprire di avere risorse che credevi di non possedere, e ti fa rivalutare il concetto di fatica trasformandolo in una solida consapevolezza: ora di che cosa posso avere paura?

Livigno, città giovane, multisportiva e Olimpica

Siamo a quota 1816 metri, nel cuore delle Alpi Retiche e a pochi passi dal confine svizzero. Livigno è il luogo dove lo sport occupa un ruolo primario, non soltanto per l’economia del territorio ma anche, e soprattutto, nella forma mentis culturale. Qui si fa sport 365 giorni all’anno, perché l’Alta Valtellina offre tante possibilità, tutte diverse, pensate per gli atleti di ogni livello e per le famiglie, sia nel periodo principale (quello invernale da novembre a maggio), sia durante l’estate, dove capita spesso di incontrare squadre sportive che cominciano la loro preparazione in altura con l’obiettivo di migliorare la VO2 max e aumentare la capacità di resistenza.

Inoltre, la comunità livignasca è la più giovane della Lombardia, con un’età media poco al di sotto dei 36 anni (dati ISTAT, marzo 2021). Ma Livigno è anche una venue Olimpica, tra le sedi delle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 che assegneranno 26 medaglie tra sci acrobatico e snowboard. In questo paradiso per gli sportivi, si trova il Centro di Preparazione Olimpica Aquagranda, nato dieci anni fa e che oggi rappresenta un’altra punta di diamante per lo sport italiano ma anche una grande opportunità per tanti atleti amatori di sperimentare le migliori condizioni per allenarsi in un ambiente che unisce vita attiva e relax; sperimentando l’esperienza di allenarsi insieme ai grandi campioni dello sport: “Ad Aquagranda vengono sempre tantissimi grandi sportivi – ci ha raccontato il responsabile dell’area tecnica Gianlaberto Vietti ma anche molti amatori, triatleti inclusi, che vogliono allenarsi in altura. Di recente abbiamo avuto gli ori olimpici del nuoto a Parigi 2024 Nicolò Martinenghi e Thomas Ceccon, ma anche Gregorio Paltrinieri e la Nazionale Italiana di Triathlon e Para triathlon. In questo periodo abbiamo con noi Federica Pellegrini che sta portando avanti la Fede Academy, dedicata ai giovani nuotatori italiani, di cui lei è testimonial e che rappresenta un’esclusività per Livigno”.

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