Un telaio progettato e realizzato pensando unicamente al triathlon e alle sue particolari esigenze. I tecnici della Trek, nella costruzione della Trek Speed Concept, si sono concentrati su tre fattori determinanti per il buon risultato.
1. Trek Speed Concept: le prestazioni
Grazie al telaio in carbonio OCLV 800 Series ultraleggero e dai tubi con profilo Kammtail Virtual Foil (KVF) per ridurre la resistenza, alla forcella in carbonio full foil Speed Concept, e al disaccoppiatore IsoSpeed per assorbire le asperità della strada, la Trek Speed Concept garantisce una buona rigidità quando si cerca la massima velocità, ma allo stesso tempo rimane docile alla guida e assicura un perfetto comfort anche dopo molte ore in sella.
La versione da noi testata, che monta lo Sram Red, pesa solo 8,60 kg, un dato decisamente vantaggioso in salita, dove le geometrie del telaio non fanno rimpiangere una bici classica.
Inoltre, i cavi nascosti rendono questo modello completamente integrato per ottenere ulteriore vantaggio aerodinamico. Secondo i test effettuati in galleria del vento la nuova Trek Speed Concept offre un incremento d’efficienza pari a 16 watt rispetto alla versione precedente.
2. La praticità
Questo telaio è sofisticato nelle prestazioni, ma è altrettanto pratico nell’utilizzo: montare e smontare la bici necessita di pochi rapidi e intuitivi passaggi, così come gli accessori, tutti uniformati all’aerodinamica del telaio:
– la Bento box (foto 1) è un pratico porta gel ed è completamente integrato nel tubo orizzontale, a garanzia di funzionalità aerodinamica ed estetica. La parte superiore, realizzata in silicone, assicura un accesso semplificato. All’interno sono previsti tre scomparti creati mediante due divisori rimovibili. Inoltre, il tutto può essere facilmente rimosso e messo in lavastoviglie per la pulizia;
– la borraccia BTA (foto 2), posizionata tra le braccia del triatleta, garantisce un’idratazione semplificata. Grazie alla cannuccia incorporata è possibile bere anche in posizione completamente aerodinamica. Una porta in silicone rende semplice e veloce aggiungere ulteriori integratori (bevande o liquidi) presi durante lo svolgimento della gara nelle stazioni di ristoro. Disponibile separatamente, è lavabile in lavastoviglie;
– il kit invisibile per le forature (foto 3), posizionato dietro la borraccia, può essere raggiunto con la semplice rotazione di un fermo. Contiene una bomboletta di CO2 e un gonfiatore, il nuovo utensile BITS di Bontrager, e una camera d’aria.
3. L’aerodinamica
Come su altri modelli della gamma Trek, anche la Speed Concept si avvale della fluidodinamica computazionale, una tecnologia che permette agli ingegneri di trovare le forme più funzionali per l’utilizzo finale del telaio. Il risultato, dopo molte ore in galleria del vento, sono i profili a forma aerodinamica a coda tronca della tecnologia KVF, che sfrutta tutti i vantaggi dei flussi d’aria, limitando l’impatto anche in caso di vento trasversale.
Perfetta sinfonia di regolazioni, fondamentale su questa tipologia di bici, la posizione sul manubrio, che diventa il primo impatto alla resistenza del vento. Un dato che in parte viene assecondato dalla personalizzazione della componentistica.
Lo stack può andare dai 5 ai 115 millimetri grazie alle combinazioni di tre spessori. Il pad reach di serie presenta una inclinazione di 7°, ma l’angolo può essere modificato da 0° a 14°. Modificabile anche il reach del manubrio, attraverso tre differenti basi e poggiagomiti, diventando di fatto un abito sartoriale, che favorisce comfort e guidabilità.
Trek Speed Concept: il giudizio di Triathlete
La Trek Speed Concept si fa subito apprezzare per la grande versabilità. È capace di ottime prestazioni sul piatto, dove angoli del telaio, carbonio di nuova generazione e componentistica regalano sensazioni di grande scorrevolezza. Il peso ridotto si fa apprezzare in salita e il posizionamento personalizzabile del manubrio diventa un vero abito sartoriale, permettendo una guidabilità ottimale, così come una respirazione fluida. Ottima la frenata modulabile ed efficiente “regalata” dai freni a disco da 160 mm.