Prima del lockdown, davanti alla possibilità di scegliere se svolgere un allenamento lungo su ciclosimulatore o in strada, molti di noi avrebbero scelto la seconda opzione. Ora constatiamo come questa situazione di eccezionalità abbia modificato la nostra percezione di cos’è giusto e cos’è sbagliato.
- Il ciclosimulatore e la capacità di forza resistente
- Cambio di mentalità
- Allenamento indoor: pro e contro
- Allenamento outdoor: pro e contro
(Simone Diamantini – Foto: Itu) Ora per le strade si vedono tantissimi ciclisti di tutti i livelli. Credo che il ciclismo dia l’idea di libertà come poche altre discipline sportive. La mia idea, da coach, era quella che, dal punto di vista del livello di allenamento, si ripartisse praticamente da zero e se questo commento è sicuramente valido per il nuoto e lo è forse anche per la corsa, il ciclismo, invece, grazie all’allenamento indoor, è riuscito a calmare i triatleti che “scalpitavano”. Nel contempo ha sviluppato delle qualità, in modo importante, che solo con il ciclosimulatore sono allenabili così precisamente.
Capacità di forza resistente
Lavorando con tanti professionisti e amatori, ho verificato con mia sorpresa come tutto il training svolto indoor sui ciclosimulatori (dal più semplice a quelli di ultima generazione) abbia sicuramente curato una parte delle qualità di allenamento a cui raramente, in modo così ossessivo, si lavora: la capacità di forza resistente.
Il ciclosimulatore di qualsiasi modello offre una resistenza che impedisce quella che viene chiamata “fase di inerzia”. Quando si è in strada, infatti, è possibile smettere di pedalare e sfruttare la scia, dove si mantiene la velocità, ma la potenza espressa è pari quasi a zero. Questa condizione nel training indoor è impossibile, si è sempre in spinta, per capirci è come pedalare outdoor su asfalto in Mtb con le ruote larghe e tassellate: appena si smette di pedalare ci si ferma.
È ovvio che questo tipo di sforzo richiesto, sebbene inizialmente generi molto affaticamento soprattutto a carico degli estensori (quadricipiti prevalentemente) è estremamente produttivo. Infatti, il feedback che ho avuto, sia verbale, ma soprattutto leggendo e analizzando i dati che i miei atleti scaricano sulla piattaforma con cui archiviamo gli allenamenti, mette in evidenza proprio questa tesi: gli atleti sono più forti e capaci di esprimere a bassa frequenza di pedalata maggiore potenza.
Inoltre, una valutazione puramente tecnica mi ha indicato il ciclosimulatore come strumento migliore per poter effettuare allenamenti dedicati a sviluppare una specifica qualità in modo preciso e chirurgico. In questo contesto gli atleti rispettano i dettami con precisione controllando watt e rpm dell’allenamento previsto senza essere distratti da traffico e condizioni esterne.
Cambio di mentalità con il ciclosimulatore
Questo tipo di allenamento ovviamente impoverisce lo sport nella sua componente ludica e rilassante e forse per alcuni è proprio un “abominio” il chiudersi in una stanza e pedalare da soli.
Se questo pensiero è comprensibile e in parte condivisibile, devo dire che la precisione del compito assegnato soprattutto negli allenamenti di forza e anche il tempo di allenamento richiesto è sicuramente preferibile in alcuni casi per i professionisti, per la precisione e intensità raggiunte o, nel caso dell’amatore che lavora, per il tempo risparmiato.
Se prima del lockdown, davanti alla possibilità di scegliere se svolgere un allenamento di 180’ su ciclosimulatore o in strada, molti di noi avrebbero scelto la seconda opzione, ora constatiamo come questa situazione di eccezionalità abbia cambiato, e per sempre, la nostra mentalità. Il periodo di eccezionalità, insomma, ha sconfitto la nostra mentalità limitata e i nostri preconcetti su cos’è giusto e cos’è sbagliato.
Allenamento indoor
Pro | Contro |
Tempo di allenamento funzionale (no perdita tempo) | Perdita qualità di sensibilità alla guida del mezzo e di abitudine al traffico |
Precisione nei parametri di allenamento | Eccessiva sudorazione e dispersione elettrolitica |
Sviluppo forza resistente (no inerzia) | Eccessivo affaticamento arti inferiori |
Assenza di rischio incidenti | Possibilità di mantenere posizione crono senza pericolo (rischio di deconcentrazione) |
Possibilità di allenarsi più spesso | Dolori al sottosella per posizione statica per troppo tempo |
Piattaforme virtuali divertenti | Non è possibile fare allenamenti dove si richieda grosse accelerazioni da fermo (su alcuni ciclosimulatori) |
Possibilità di mantenere posizione crono senza pericolo | Su alcuni ciclosimulatori non si può andare fuori sella |
Mantenimento standard delle condizioni di allenamento (temperatura e umidità) | |
Possibilità di essere rintracciabile senza rischio di distrazioni |
Allenamento outdoor
Pro | Contro |
Allenamento con vista del paesaggio e di godere di una vita più “slow” | Eccessiva perdita di tempo |
Mantenimento e miglioramento qualità di guida | Alto rischio di incidenti sia in gruppo sia per il traffico |
Allenamenti in gruppo con cambi di ritmo imprevisti | Rischio problemi meccanici (forature, rotture varie) |
Allenamento no draft con vento, pendenza e resistenza aria (cx) | Rischio problemi climatici (freddo, vento, pioggia o caldo) e di salute (malattie da raffreddamento) |
Sudorazione e dispersione elettrolitica percepita | |
Allenamento in salita veritiero e anche in discesa | |
Si possono eseguire accelerazioni in qualsiasi modo e maniera | |
Cambio posizione sulla sella dovuto a cambi di percorso (no problemi sottosella) |