Volkswagen Triathlon Internazionale di Bardolino, l’ambitissima corona d’alloro della 36esima edizione, mandata magistralmente in scena dal G.S. Bardolino, va a Michele Sarzilla e Zsanett Bragmayer
36^ edizione del Volkswagen Triathlon Internazionale di Bardolino, la corona d’alloro del Dante del Triathlon quest’anno va a Michele Sarzilla (Raschiani Triathon Pavese) e all’ungherese Szanett Bragmayer (TD Rimini). E poi l’esordio di Massimiliano Rosolino (Team Volkswagen, insieme a due giovani sportivi) sulla distanza olimpica, ambassador Volkswagen (title sponsor della manifestazione), e 1.700 atleti al via della gara più longeva e partecipata d’Italia, al solito magistralmente diretta dal mitico patron Dante Armanini. Affascinante quanto tecnico il percorso, soprattutto per la frazione ciclistica, caratterizzata da continui saliscendi che in una giornata molto calda hanno fiaccato la tempra dei più allenati; e poi l’inimitabile zona cambio a due piani, unica in Italia e nel mondo, e quel traguardo tra due ali di folla nella perla del Lago di Garda per un arrivo indimenticabile per tutti, dal primo all’ultimo atleta delle 11 batterie di giornata, 2 femminili e 9 maschili.
Così le donne
Le prime a uscire dall’acqua sono Zsanett Bragmayer e Lilli Gelmini (entrambe portacolori del T.D. Rimini), seguite da Alessia Orla (DDS Triathlon Team), Sharon Spimi (The Hurricane) e Luisa Iogna-Prat (ancora DDS Triathlon Team). Sul percorso ciclistico, le due battistrada sono presto raggiunte dal gruppo, che collaborerà fino all’entrata in zona cambio. La più veloce al cambio bici-corsa è Bragmayer, sempre tallonata da Gelmini. Più distaccate, Iogna-Prat, Orla e Spimi. L’ungherese non solo riusce a mantenere la prima posizione fino al traguardo, tagliato dopo 2:08:22, ma lo fa incrementando il suo vantaggio su Lilli Gelmini, seconda in 2:09:08, e Luisa Iogna-Prat, terza in 2:09:58. Dopo il successo italiano di Alessia Orla lo scorso anno, il Volkswagen Triathlon Internazionale di Bardolino torna così a parlare straniero. Qui tutti i RISULTATI.
Così gli uomini
Tra gli uomini, i più accreditati alla vittoria finale non tradiscono le attese dandosi battaglia per tutta la gara. Marco Corrà (Sportlife Project Ultraman) conclude per primo i 1.5K di nuoto, davanti, di pochi secondi, a Giulio Pugliese (Torrino Roma Triathlon). A seguire, un gruppetto di 7 atleti: Michele Sarzilla, Andrea Secchiero (G.S. FF.OO.), Luca Facchinetti (707 Triathlon Team), Tommaso Crivellaro (CUS Pro Patria Milano), Jacopo Butturini (CUS Verona) e Valerio Patanè (CUS Pro Patria Milano), costretto poi al ritiro per una caduta in bicicletta. Come nella competizione femminile, il plotoncino raggiunge i due leader della corsa nei primi chilometri del ciclismo. Nessuno tenta la fuga, ma rientrerenno tutti insieme in zona cambio. Il largo lo ha preso Sarzilla durante la prova di podismo, dimostrando di attraversare un ottimo stato di forma. Il portacolori del Raschiani Triathlon Pavese scrive così il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione, arrivando sulla finish line dopo 1:54:12. Andrea Secchiero del G.S. Fiamme Oro (1:54:55) chiude al secondo posto; Marco Corrà (1:54:59), vincitore della scorsa edizione, al terzo (1:54:59). Qui tutti i RISULTATI.
I commenti
Zsanett Bragmayer: “Era la prima volta che venivo a Bardolino: è una gara meravigliosa con percorsi bellissimi e tanto pubblico a fare festa. Sono felicissima di questa vittoria: nonostante non ami umidità e caldo, sono riuscita a esprimermi al meglio, facendo gara di testa; ho nuotato bene, la bici è stata impegnativa, il tracciato di corsa mi è piaciuto molto. Proprio a piedi, all’inizio del secondo giro, ho aumentato il ritmo e sono riuscita a prendere qualche metro sulla mia avversaria, che mi sono portata fino al traguardo. Ci vediamo l’anno prossimo!”.
Michele Sarzilla: “Il lavoro dell’anno scorso e di questa prima parte di 2019 sta dando i suoi frutti. Finalmente è arrivata la vittoria in una gara così prestigiosa. Oggi sapevo di stare bene: sono stato attento a non commettere errori in bici (l’anno scorso sono caduto) e quando sono sceso a piedi ho spinto subito. Mi piace il caldo: dopo 2 chilometri sono rimasto solo e ho pensato esclusivamente a mettere un piede dietro l’altro. Un successo che mi gratifica: ora voglio continuare a crescere”.