Europei di Glasgow 2018, a Nicola Spirig e Pierre Le Corre i titoli continentali. Angelica Olmo coinvolta in una caduta, Ilaria Zane chiude 12^ e Giorgia Priarone 25^. In campo maschile, Davide Uccellari 20esimo e Delian Stateff 44esimo
Gli Europei di Glasgow 2018 regalano all’elvetica Nicola Spirig, campionessa olimpica a Londra 2012, il sesto titolo continentale (aveva già vinto nel 2009, 2010, 2012, 2014 e 2015). Sul podio della prova di triathlon su distanza olimpica anche la britannica Jessica Learmonth e la giovane transalpina Cassandre Beaugrand. L’Italia delle donne deve accontentarsi del 12esimo piazzamento di Ilaria Zane (DDS); segue Giorgia Priarone (707), che buca e finisce al 25esimo posto, mentre Angelica Olmo (C.S. Carabinieri) rimane coinvolta in una rovinosa caduta che, fortunatamente pur senza conseguenze, in gara la costringe al ritiro.
Tra gli uomini è Pierre Le Corre a guadagnarsi l’ambito titolo: gara convincente dall’inizio alla fine quella del transalpino, seguito dallo spagnolo Fernando Alarza, in rimonta nel segmento conclusivo, e dal belga Marten Van Riel. Giù dal podio il britannico Alistair Brownlee, che a Glasgow giocava in casa. Tra gli azzurri, Davide Uccellari (G.S. Fiamme Azzurre) chiude 20esimo, mentre Delian Stateff (G.S. Fiamme Azzurre) 44esimo.
Gara femminile
Se sono la britannica Learmouth e la francese Beaugrand a uscire prime dall’acqua, l’elvetica Spirig non si fa attendere e ben presto rientra da sola sulla coppia di testa, imprimendo un ritmo che subito fiacca la giovane transalpina, pur vincitrice della WTS di Amburgo. Giù dalla bici, per Nicola Spirig è una cavalcata verso il traguardo (01:59:13), mentre Jessica Learmonth non perde di vista l’argento (01:59:46) e Cassandre Beaugrand tiene duro per il bronzo (02:00:57). Sfortunata Angelica Olmo, tra le azzurre la più veloce nel nuoto e subito nel terzo drappello in bici insieme alla vincitrice, ma che ben presto rimane vittima di una caduta di gruppo che la costringe ad abbandonare la gara. Fortunatamente non ha riportato conseguenze. Nel terzo gruppo anche Ilaria Zane: bene in bici insieme alle dieci migliori in classifica, chiude 12esima in 02:03:52. Peccato per Giorgia Priarone che, uscita nel quarto gruppo dall’acqua, sembra poter recuperare, ma una foratura compromette la sua posizione in classifica: al traguardo arriva con grinta, ma è ormai 25esima, in 02:07:05. Qui tutti i RISULTATI.
Dal sito FITri i commenti alla gara femminile
“In acqua non ho avuto buone sensazioni, anche la dinamica della prima fase dopo la partenza è stata insolita – racconta Ilaria Zane – in bici stavo bene, ma una volta formato il gruppone, non siamo riuscite a collaborare. Io cercavo di stare davanti e sono anche riuscita a evitare la caduta in cui è stata coinvolta Angelica. A piedi, nella prima fase, sentivo le gambe un po’ imballate, il percorso era piuttosto muscolare: forse devo ancora assimilare il grande lavoro fatto in altura e ammetto che mi è mancata un po’ di lucidità fuori dalla T1. Non dico che avrei tenuto la Spirig, ma qualcosa in più si poteva fare: l’obiettivo era di entrare tra le prime dieci: ho cercato di spingere fino alla fine, ma non l’ho centrato”.
“Sono davvero dispiaciuta, è la prima volta che riesco a essere in una posizione così interessante in un olimpico di alto livello e ho disputato una buona frazione nuoto per i miei standard – è il commento di una rammaricata Giorgia Priarone – Stavamo rientrando sul gruppone principale, ma io ho forato e sono stata costretta a fare 3 chilometri con la ruota posteriore bucata prima di raggiungere la wheel station. La gara era compromessa, ma non sono una che si ritira: ho tagliato il traguardo per onorare la gara, ma con tanto amaro in bocca perché sapevo di poter fare bene”.
“Ilaria Zane ha nuotato una buona prima frazione ed è stata attiva in bici – commenta Joel Filliol, Olympic Performance Director – probabilmente voleva correre più veloce, ma ha comunque chiuso a ridosso dell’obiettivo prefissato al suo primo europeo. Giorgia Priarone è stata sfortunata: poteva rientrare in bici dopo un buon nuoto per lei, ma la foratura l’ha tagliata fuori dalla gara. Fuori gara anche Angelica Olmo, fermata subito da una caduta: ora valuteremo il suo stato di salute sia per la staffetta di sabato, sia per il finale di stagione”.
Gara maschile
Da subito chiaro l’andamento di gara. Saliti in sella, sono i primi dodici atleti a dirigere le danze: davanti ci sono il britannico Alistair Brownlee, lo slovacco Varga, il francese Le Corre, il russo Igor Polyanskiy, il tedesco Schomburg, il belga Van Riel, il norvegese Gundersen con i magiari Devay e Toth, mentre Stateff viaggia nel secondo gruppo, a circa 50 secondi dalla testa, e Uccellari nel terzo, con ulteriori 20” di ritardo. Costanti i ritmi sull’impegnativo tracciato scozzese: la testa della gara transita in T2 con 1’20” di vantaggio sugli inseguitori e con 2’45” sul terzo gruppo. Ma è a piedi che i giochi si movimentano, con Van Riel, Brownlee e Le Corre che scappano via, mentre da dietro lo spagnolo Alarza rientra sul primo drappello, agguerrito verso il podio. Troppo veloci il belga e il francese: Brownlee rimane staccato a metà del segmento conclusivo. Lo spagnolo, invece, ne ha ancora. Nel frattempo, arrivo solitario per Pierre Le Corre (01:47:17); Fernando Alarza saluta Marten Van Riel e gli strappa l’argento (01:47:28), mentre il belga si tiene stretta la posizione per il bronzo (01:47:40), lasciando Alistair Brownlee giù dal podio (01:48:12). Davide Uccellari firma una solida frazione podistica, risalendo fino alla 20^ posizione (01:50:59), mentre Delian Stateff conclude al 44° posto (01:55:13). Qui tutti i RISULTATI.
Appuntamento alle 18.35 italiane di sabato 11 agosto per la Mixed Relay: l’Italia schiererà Gregory Barnaby (707), Gianluca Pozzatti (707), Giorgia Priarone (707) e Ilaria Zane (DDS).
Dal sito FITri i commenti alla gara maschile
“Nel nuoto, nei primi 300 metri non ero troppo indietro, poi ho perso qualche posizione e sono rimasto in un gruppo in cui ci sono stati molti contatti e davanti hanno preso un buon gap – racconta Davide Uccellari dopo il traguardo – In questa situazione, la gara per i piazzamenti migliori è diventata molto complicata. In bici non siamo riusciti a collaborare al meglio, c’è stata anche una caduta che ha ulteriormente rallentato il ritmo. Sono molto contento della corsa finale: era tanto che non riuscivo a chiudere così bene un 10.000, peccato per il nuoto; c’è da lavorare tanto per rimanere agganciati alla gara. Da questa prova prendo le cose positive, anche se un po’ di rammarico c’è perché volevo sicuramente ottenere di più”.
“Ho avuto problemi al diaframma che hanno condizionato la mia gara – spiega Delian Stateff all’arrivo – In acqua sono stato sulla scia dei primi nel giro iniziale, poi ci siamo allungati e dopo la T1 ho dovuto subito fare un fuorigiri per entrare nel gruppo. In bici siamo andati piuttosto forte, a piedi mi sentivo anche a corto di energie, ma ho voluto arrivare comunque per tagliare il traguardo: un campionato europeo va onorato”.
“Non abbiamo raggiunto i risultati che ci aspettavamo – dice Joel Filliol, Olympic Performance Director – ora dobbiamo analizzare che cosa non ha funzionato, che cosa possiamo imparare e che cosa dobbiamo cambiare. Per quanto riguarda Davide Uccellari, è importante che sia tornato a gareggiare a questi livelli: ha combattuto nel nuoto, ha disputato un’ottima corsa, ma è uscito troppo dietro. La cosa positiva è che è ritornato nella mischia; una terza frazione da top-ten, ma deve riabituarsi a una prima frazione di alto livello. Delian Stateff ha avuto problemi lungo tutta la gara con un nuoto e un ciclismo al di sotto del suo livello e una corsa senza energie. Questa stagione è una bella sfida per lui: è la prima nel mondo senior dopo l’uscita dalla categoria Under 23”.
Photo Credit: ITU.