Corsa, nuoto e perfino ostacoli – naturali e artificiali – da affrontare lungo percorsi misti di varia lunghezza: la sfida sportiva avvincente e sempre più praticata in Italia conosciuta come OCR-Obstacle Course Racing ha messo in luce, tra gli atleti della Nazionale Azzurra sostenuta da Compressport, il lombardo Stefano Colombo
Non solo Campione Italiano ma anche di categoria (25-29 anni) ai recenti Mondiali in Canada, è risultato primo fra tutte le categorie di età: con la maglia della Nazionale, sostenuta da Compressport Italia, Stefano Colombo è stato selezionato dalla Federazione Italiana OCR, insieme ai migliori atleti azzurri, per rappresentare un movimento sportivo che nel nostro Paese ha visto nel 2017 oltre 42mila persone attraversare il traguardo di una OCR. Un dato significativo se si considerano una crescita dei partecipanti superiore al 25% rispetto all’anno precedente e il confronto con i 61mila finisher della ben più longeva maratona. Le obstacle runner donne sono state, poi, un terzo del totale, oltre il triplo delle triatlete italiane. Le OCR sono una disciplina sportiva emergente e al tempo stesso dalle origini antiche. Se per i nostri antenati erano parte della quotidianità il correre e superare ostacoli, su ogni tipo di terreno, solo recentemente queste prove hanno assunto un’accezione sportiva, partendo dalla Gran Bretagna con la Tough Guy che ha chiuso la sua trentesima edizione proprio nel 2017. All’estero le più famose e partecipate competizioni hanno nomi evocativi come Tough Mudder, Toughest e Strong Viking. Nel nostro Paese non si scherza con gare come Inferno Run, X Warrior Race o StrongMan Run ed esiste anche un Campionato Italiano OCR che qualifica per Europei e Mondiali. La preparazione deve essere completa. Come per un triathlon occorre saper nuotare e correre, ma entrano in gioco anche importanti componenti di forza, destrezza e ottime tecniche di superamento degli ostacoli. Ma quali sono questi ostacoli? Sono decisamente vari e possono cambiare ad ogni corsa: oltre a muri di differenti altezze e inclinazioni da scavalcare, gli atleti si trovano a trasportare o trascinare pesi fino a circa 30 chili, devono arrampicarsi su muri inclinati anche da oltre quattro metri, come il quarter pipe, entrare dentro vasche di acqua ghiacciata o superare ostacoli in sospensione appendendosi a corde, bastoni, reti o pioli. Il tutto senza poter dare o ricevere aiuto. Per vincere, gli ostacoli, che possono essere tentati all’infinito, vanno superati tutti, pena la perdita dei tre braccialetti, che mette automaticamente fuori classifica. Sembra una sfida impossibile? Lo è davvero solo per chi non ci prova.