Lo sport fa bene, confermate le teorie sui benefici della pratica sportiva: con i valori riscontrati dai loro sistemi SuperOp, oltre 2.000 sportivi italiani in salute vogliono… “compensare” i dati dei più sedentari.
Da un’analisi condotta per un anno su un campione di 2.065 atleti praticanti con frequenza media di almeno tre sedute alla settimana e di cui il 10% di sesso femminile, emergono valori di frequenza cardiaca e pressione arteriosa ben al di sotto dei limiti massimi compatibili con un buono stato di salute, quelli fissati dalle organizzazioni sanitarie di riferimento. Come già credevamo, dunque, la pratica sportiva produce un beneficio fisico e ci sono degli attendibili riscontri scientifici a confermarlo. Questo è il risultato, infatti, della prima analisi di un anno di raccolta dati su vasta scala – 193.000 misurazioni quotidiane – su una popolazione di praticanti discipline di endurance come ciclismo e MTB – il 40% del campione – e poi triathlon e podismo, che hanno adottato il sistema SuperOp per la gestione dei propri allenamenti.
Insomma, lo sport fa bene, davvero, ma perché? Tra i più importanti parametri direttamente correlati allo stato di salute, la pressione arteriosa è forse il più indicativo, essendo segnale e origine essa stessa, quando è alta, di numerose condizioni patologiche. Com’è noto da tempo, una idonea e regolare pratica sportiva riesce a controllare la pressione arteriosa e, qualora elevata, a riportarla a valori normali. Con la semplice misurazione mattutina di battito cardiaco e pressione minima e massima, lo sportivo oggi può conoscere la propria condizione atletica e grazie al sofisticato algoritmo di SuperOp può ottenere una semplice indicazione in quattro colori che corrispondono al carico allenante ideale da svolgere nel corso della giornata. Appurato che i valori medi di pressione arteriosa minima e massima degli sportivi in esame sono pari a 69 e 116 mmHg, ovvero al di sotto degli 80/120 mmHg indicati nella Linea Guida, si può proprio confermare il principio per cui praticare sport aerobico regolarmente mantenga la pressione su valori ottimali. E se il valore di battito cardiaco medio del campione è di 51 battiti per minuto, tra questi il 20% vanta una frequenza al di sotto dei 45 bpm, ovvero uomini e donne dal cuore d’atleta! Il basso valore di battito indica una maggiore ‘riserva funzionale’ dell’apparato cardiovascolare che consente una maggiore possibilità di svolgere senza rischi attività fisiche anche molto intense. Valori minori, ma ben equilibrati tra di loro, della pressione arteriosa testimoniano invece una buona salute dei vasi sanguigni e del sistema nervoso autonomo, anch’essa determinata dagli adattamenti progressivi a seguito dell’attività sportiva. Non va però dimenticato che solo un allenamento ben calibrato in base alla situazione quotidiana del soggetto, e ben distribuito con una corretta alternanza di carico e recupero, può dare buoni risultati in termini di salute e di prestazione, viceversa, allenandosi con un’intensità troppo leggera o troppo alta, si rischia non solo di non ottenere miglioramenti, ma anche di sovraccaricare l’organismo. E la soluzione SuperOp risponde esattamente a questa esigenza: fornire all’atleta una corretta indicazione sul dosaggio tra sedute di allenamento e di scarico perché dopo un allenamento l’organismo ripara e migliora i tessuti sollecitati eliminando i metaboliti e ristabilendo le concentrazioni ottimali degli elementi utilizzati come glicogeno, enzimi, aminoacidi. L’insieme di queste attività di recupero e supercompensazione avviene attraverso la circolazione sanguigna modificandone i parametri, ecco perché la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, con l’indicazione dell’allenamento del giorno prima, sono parametri che descrivono la condizione fisica dell’atleta. Grazie a un complesso algoritmo, SuperOp traduce le variazioni di battito cardiaco e pressione in una misura precisa della fase di recupero in cui si trova l’organismo.